Bimbo deceduto in mare, ecco perchè i bagnanti hanno creato una catena umana (1 / 2)

Bimbo deceduto in mare, ecco perchè i bagnanti hanno creato una catena umana

Sta facendo molto scalpore nella pubblica opinione il caso di Carlo, il piccolo bambino di 6 anni trovato senza vita su una spiaggia di Cavallino Treporti in provincia di Venezia e non lontano da Jesolo.

Il piccolo stava trascorrendo un periodo di vacanza assieme alla sua famiglia quando per cause in corso di accertamento da parte degli investigatori si sarebbe allontanato dalla madre. Era con lei in acqua quando improvvisamente la donna non lo ha più visto.

Il piccolo è sparito anche alla vista dei bagnanti. Immediatamente sono scattate le operazioni di soccorso che hanno visto impegnati diversi mezzi navali della Guardia Costiera, elicotteri della stessa Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco nonchè le forze dell’ordine in particolare i Carabinieri e la Polizia Locale.

Tutti quanti hanno partecipato alle rierche del piccolo che si sono concluse a tarda notte con il ritrovamento del corpo senza vita del piccolo. Per lui non vi era più nulla da fare, è stato trovato ad un centinaio di metri da dove era scomparso sotto a dei frangiflutti. Una notizia che ha sconcertato tutta Jesolo.

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Quella che doveva essere una tranquilla vacanza si è trasformata in un incubo. Il picolo Carlo è stato quindi prelevato e adesso si dovranno capire le cause del decesso e molto probabilmente sul corpo del piccolo sarà effettuata l’autopsa come di rito in questi casi.

Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa è successo nessuno se lo sarebbe mai aspettato ma si è trattato di qualcosa di davvero molto particolare.