In Italia, le patologie della tiroide rappresentano un problema sanitario di rilevante importanza, coinvolgendo circa 6 milioni di persone, con una prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini. La diagnosi delle patologie tiroidee si basa su esami ematici per valutare i livelli di TSH e ormoni tiroidei, con l’ausilio di ecografie e agoaspirati per lo studio dei noduli.
Le patologie tiroidee più comuni includono l’ipotiroidismo, caratterizzato da una produzione insufficiente di ormoni tiroidei; l’ipertiroidismo, dovuto a una produzione eccessiva di ormoni, tipicamente associato alla patologia di Graves-Basedow; i noduli tiroidei, alterazioni strutturali che possono essere benigni o, in rari casi, maligni; e infine i tumori della tiroide, la cui incidenza è in aumento.
In Italia, l’ipotiroidismo interessa circa il 5% della popolazione, una percentuale paragonabile a quella del diabete, mentre il gozzo colpisce milioni di persone e rimane una condizione diffusa soprattutto nelle aree con carenza iodica storica. Inoltre, un neonato su circa 1.100 nasce con ipotiroidismo congenito, condizione che richiede diagnosi precoce attraverso programmi di screening neonatale.
La prevenzione è favorita dall’uso diffuso di sale iodato, che ha significativamente ridotto i casi di carenza iodica nel Paese. È fondamentale aumentare la consapevolezza tra la popolazione e garantire un accesso tempestivo a diagnosi e cure per evitare complicanze e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da disfunzioni tiroidee.
Sono in pochi a sapere che chi è affetto da questa patologia potrebbe beneficiare di importanti vantaggi. Si tratta di agevolazioni riconosciute dalla legge in presenza di determinati requisiti. Di cosa si tratta? Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.