Noi Liliana Resinovich l’abbiamo imparata a conoscere. E’ entrata nelle nostre case, con le foto che la ritraggono sorridente, in sella alla sua bici, posata davanti ad una staccionata, in compagna del marito, Sebastiano Visintin, mentre è radiosa, immersa nel verde, tra i sentieri innevati, di montagna.
Eppure Lilly, così come la chiamava chi le voleva bene, è stata uccisa, strappata alla dimensione terrena da troppo tempo, ormai. In questi anni, gli inquirenti hanno continuato a mettere assieme i tasselli di un puzzle che, a oggi, è ancora molto intricato. Negli ultimi giorni, c’è stata un’accelerazione delle indagini.
Sebastiano Visintin, marito della 63enne triestina, è stato iscritto nel registro degli indagati, e la polizia ha sequestrato più di settecento utensili da taglio, nell’abitazione in cui viveva con la moglie, i cui poveri resti sono stati ritrovati nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, due settimane dopo la sua scomparsa.
Il clamore mediatico del caso Resinovich, è sempre stato elevato ma gli ultimissimi sviluppi stanno tenendo sempre più viva l’attenzione, in particolare le parole pronunciate da una persona, che conosceva bene non solo Liliana ma anche suo marito Sebastiano.
Si tratta di una testimone, che ha rivelato, una cosa, in particolare, su Liliana Resinovich. Vediamo insieme di cosa si tratta, nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che il giallo di Trieste continua a tenere banco sul fronte della cronaca nazionale.