Jasmina Zivkovic, un’albergatrice di Gorizia, amica di Liliana Resinovich e del marito Sebastiano Visintin, è stata sentita in procura, a Trieste, dalla pm Ilaria Iozzi, titolare dell’inchiesta sul decesso della 63enne triestina, rinvenuta priva di vita, due settimane dopo la sua scomparsa, nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico della sua città.
Liliana e Sebastiano, da quanto si apprende, soggiornavano spesso nel suo albergo. La pm ha interrogato la testimone per tre ore e mezzo e finora, del colloquio, non è trapelato nulla, mentre quel che la donna ha detto alla stampa, è molto forte e sta facendo il giro del web e dei siti d’informazione che si occupano, da tempo, del giallo di Trieste.
Jasmina Zivkovic, circa un anno fa, aveva dichiarato di essere amica della coppia e che Sebastiano e Liliana litigavano spesso. Pochi giorni dopo la scomparsa di Liliana, il 14 dicembre 2021, Visintin, che attualmente è indagato, le avrebbe confidato che “era stato un incidente”, correggendosi subito, con queste parole: “No, ma sono confuso”.
L’albergatrice ritiene che il loro matrimonio fosse al capolinea e ha aggiunto che Liliana, più volte, le avrebbe chiesto di prepararle un altro letto per evitare di dormire insieme al marito. La Zivkovic, secondo quanto messo nero su bianco dal Corriere della Sera, aveva anche raccontato ai giornalisti di aver assistito, nell’estate del 2021, ad un altro episodio relativo alla coppia.
Queste le sue parole riportate dal Corriere della Sera: ” (Sebastiano e Liliana) Erano venuti con la macchina. Appena scesi dall’auto si vedeva che Sebastiano era molto arrabbiato. Ha iniziato a scaricare le borse e aveva detto a Lilly di portarle in camera. Lei si era fermata a parlare con me. Sebastiano le ha lanciato uno zaino che aveva ancora in mano e le ha urlato dicendole di portare la roba in stanza. La sua espressione era spaventosa, non lo avevo mai visto così. Lilly si è abbassata, ha preso tutte le borse, le veniva da piangere ma non lo ha fatto”. Un racconto molto analitico, quello dell’albergatrice, dal quale trasparrebbe un ritratto ben preciso di Sebastiano. Saranno ovviamente gli inquirenti a stabilire se questa testimonianza è credibile o meno.