La cittadina di Noto ma anche la stessa comunità universitaria di Messina è ancora scossa per quanto avvenuto a Sara Campanella, la ragazza di 22 anni a cui negli scorsi giorni è stata tolta la vita, improvvisamente, mentre usciva dal Policlinico dove studiava medicina.
A colpirla con almeno due fendenti è stato un compagno di università, Stefano Argentino, 27 anni, che è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di aver commesso l’azione nei confronti della ragazza. Il movente è di quelli che fanno davvero rabbrividire: Sara sarebbe stata colpita perchè lei non ricambiava le attenzione di lui.
I due non erano fidanzati, nè mai avevano avuto una storia come hanno spiegato i famigliari. Insomma nulla lasciava presagire che il 27enne avrebbe potuto fare qualcosa di brutto alla giovane. Sono ancora tanti i perchè che si chiedono non solo i famigliari ma anche gli amici della ragazza.
Sara aveva tutta una vita davanti. Era piena di sogni, studiava per poter realizzare i suoi sogni, la sua famiglia faceva anche dei sacrifici economici non indifferenti per poterla farla studiare fuori sede. Una famiglia unita e perbene quella di Sara che adesso si trova a vivere un dispiacere assurdo.
Una notizia che ha davvero sconcertato tutti quanti, anche questa volta come tante altre alla base di un folle gesto ci sono attenzioni non ricambiate, un atteggiamento che come hanno chiarito alcuni esperti come la dottoressa Roberta Bruzzone è patologico dei narcisisti.
Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa ha detto la mamma di Sara Campanella.