Le pensioni d’oro sono trattamenti previdenziali di importo molto elevato, spesso percepiti da ex dirigenti pubblici, manager di Stato e politici. Il tema è da anni oggetto di dibattito politico e sociale in Italia, soprattutto per la disparità rispetto alle pensioni più basse.
Questi assegni, in alcuni casi, superano di gran lunga la media nazionale e derivano da sistemi retributivi molto vantaggiosi adottati in passato, che garantivano importi elevati indipendentemente dai contributi effettivamente versati. Negli ultimi anni, il governo ha introdotto diverse misure per contenere la spesa previdenziale e ridurre il divario tra le pensioni più alte e quelle più basse.
Tra le soluzioni adottate, si ricordano il contributo di solidarietà, che prevede una riduzione temporanea delle pensioni d’oro oltre una certa soglia, e il passaggio al sistema contributivo per tutti i nuovi pensionati. Tuttavia, queste misure hanno incontrato resistenze e contestazioni, soprattutto da parte di coloro che ritengono di avere maturato legittimamente il proprio trattamento pensionistico.
Il tema delle pensioni d’oro si lega anche alla sostenibilità del sistema pensionistico italiano. Con l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite, il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi si sta squilibrando, mettendo a rischio la tenuta dell’intero sistema previdenziale.
In questi giorni sta facendo il giro del web la storia di alcuni pensionati che hanno lavorato per tanti anni in Svizzera. Come noto, parliamo di una delle mete più ambite per trovare una sistemazione lavorativa soddisfacente. Poi, a fine carriera, è arrivata la sorpresa inaspettata. Scopriamo tutti i dettagli di questa vicenda nella pagina successiva.