Le parole sono superflue, dinnanzi a quanto accaduto. Il sorriso di Emma si è spento tutto ad un tratto, tra lo sconcerto e l’incredulità della sua comunità , strettasi attorno ai familiari, che non si capacitano di come tutto ciò sia potuto accadere. Un’Italia, quella di queste ore, straziata dall’ennesima notizia che mai avremmo voluto comunicare, né apprendere.
Il lutto si fa collettivo, specie se si tratta di giovani vite, strappate alla dimensione terrena in un modo devastante e continuano a giungere, copiosi, messaggi di cordoglio, da ogni parte della nostra penisola, come se tutti, fossimo uniti, in una sorta di abbraccio virtuale, attorno ai cari della povera Emma.
Abbattendo le distanze chilometriche, con l’ausilio della tecnologia, ci si sente tutti parte della stessa famiglia e, anche il lutto, si fa collettivo, a riprova di quanto, noi italiani, sappiamo essere partecipi non solo nelle liete novelle, quelle che vorremmo sempre sentire, ma anche in casi come questi, che ci colpiscono per via della loro gravità.
La triste notizia è ribalzata, in men che non si dica, dai siti locali, a quelli nazionali, venendo battuta dalle agenzie stampa e dai quotidiani più autorevoli, oltre a correre veloce sul web, generando sempre le stesse reazioni di incredulità. Non si può perdere la vita in questo modo, ci verrebbe da gridare, ma dinnanzi al destino noi non possiamo far nulla, quando decide di colpire in modo duro e spietato, proprio come è successo in questo caso.
Emma è stata ritrovata senza vita, dopo che la famiglia, invano, a provato a chiamarla al cellulare. Vediamo insieme cosa è accaduto, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo.