Il rapimento della piccola Sofia Cavoto, neonata di appena un giorno, avvenuto presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza, ha generato ore di profonda apprensione per la sua famiglia e ha sconvolto l’intera comunità. L’allarme è scattato immediatamente, attivando un’imponente macchina delle ricerche.
Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza, le autorità sono riuscite a ricostruire i movimenti dei rapitori e a intervenire tempestivamente. Coordinata dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Squadra Mobile Gabriele Presti, la polizia ha condotto le indagini con rapidità ed efficienza. La bambina è stata ritrovata poche ore dopo la sua scomparsa, all’interno di un’auto parcheggiata in Contrada Rocchi, nei pressi dell’Università.
A bordo si trovavano i responsabili del rapimento, Rosa Vespa e Aqua Moses, che sono stati fermati e posti sotto custodia. Il sequestro è avvenuto intorno alle 18:30, quando una donna, con l’aspetto di una puericultrice, si è presentata nella stanza della neonata. Fingendosi un’operatrice sanitaria, ha convinto la madre e la nonna di Sofia a lasciarle la piccola, sostenendo di dover effettuare un controllo di routine.
Con questa scusa, è riuscita ad allontanarsi indisturbata dalla stanza, portando con sé la bambina. Le telecamere di videosorveglianza della clinica hanno catturato le immagini della donna mentre prende in braccio la neonata e si dirige verso l’uscita, accompagnata da un uomo con un ovetto da neonato. Nei filmati si nota anche un tentativo fallito di sistemare la piccola nell’ovetto prima che la coppia lasciasse l’edificio.
Il lieto fine della vicenda è stato possibile grazie alla prontezza delle forze dell’ordine e alla collaborazione della comunità. Le indagini degli inquirenti proseguono intanto a ritmo serrato per comprendere le ragioni di questo gesto scellerato della coppia di sequestratori. I post social di Rosa Vespa sono inquietanti. Cosa aveva postato la donna? Ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.