La vicenda della piccola Sofia Cavoto ha sconvolto la città e l’intero Paese, portando alla luce una vicenda a dir poco inquietante. Rosa Vespa, 51 anni, e suo marito Aqua Moses, 43 anni, sono stati arrestati con l’accusa di sequestro di persona in concorso.
Secondo gli inquirenti, il gesto sarebbe stato motivato dall’ossessione di Rosa Vespa per avere un figlio, un desiderio reso irrealizzabile dalla sua condizione fisica. Questa ossessione si sarebbe poi trasformata in una vera e propria fissazione, spingendo la donna e suo marito al gesto estremo. Le immagini di videosorveglianza della clinica e le dichiarazioni raccolte hanno permesso di ricostruire ogni fase dell’azione, evidenziando la premeditazione del gesto.
Le indagini hanno rivelato che era stato tutto accuratamente pianificato, approfittando dell’apparente tranquillità dell’ambiente ospedaliero per agire indisturbati. La coppia aveva simulato una gravidanza per mesi, diffondendo la falsa notizia con amici e parenti e sostenendo di aspettare un maschietto.
Questo dettaglio è emerso anche dai loro post sui social, dove Rosa Vespa aveva pubblicato immagini della neonata, spacciandola per il proprio figlio. Subito dopo il sequestro, la piccola Sofia è stata cambiata di vestiti: il rosa è stato sostituito con l’azzurro per rafforzare la menzogna della nascita di un bambino. Uno dei momenti più inquietanti della vicenda riguarda proprio i post social pubblicati da Rosa Vespa.
Tra le frasi condivise, una annunciava trionfalmente: “Dopo tanta attesa, il nostro miracolo è arrivato! Alle 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e papà ti amano“. Questi messaggi, che ora risultano essere prove a carico della coppia, mostrano quanto fosse stato curato ogni dettaglio per rendere credibile la storia inventata.