La scomparsa di Angela Celentano ha toccato profondamente il cuore di un’intera nazione. Era il 10 agosto 1996, quando la piccola, allora di soli tre anni, sparì improvvisamente durante un raduno religioso sul Monte Faito, a Vico Equense. Da quel momento, la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla, alimentando la speranza di poterla riabbracciare.
Nel corso degli anni, le indagini hanno seguito numerose piste, alcune delle quali si sono rivelate promettenti, altre invece sono state presto abbandonate. Tra queste, quella che portò in Messico, dove una giovane donna di nome Celeste Ruiz sembrava essere Angela, si concluse con un’amara delusione. Anche altre segnalazioni, come quella proveniente dal Venezuela, si sono dimostrate infondate, lasciando la famiglia nell’incertezza più assoluta.
Quasi tre decenni sono trascorsi da quel giorno, eppure il caso non è mai stato chiuso. Angela è diventata un simbolo di speranza per tante famiglie che vivono il vuoto di una scomparsa. Ogni nuovo elemento riaccende le aspettative, ma spesso si traduce in un ulteriore colpo per i genitori, che continuano a lottare per la verità.
I genitori di Angela non hanno mai smesso di credere in un miracolo. La loro determinazione ha portato a riaprire più volte le indagini, ma anche a confrontarsi con una burocrazia spesso lenta e complessa. Ogni nuova proroga rappresenta un filo sottile di speranza, ma anche un ulteriore peso emotivo da sopportare.
Eppure, qualcosa sembra muoversi. Recenti dichiarazioni e decisioni giudiziarie potrebbero segnare una svolta, o forse no. Ma cosa sta realmente accadendo? Nella prossima pagina le ultime novità che sembrano suggerire che il caso potrebbe prendere una piega inaspettata.