Moussa Sangare , il suo volto, la sua vita, le sue passioni, sono al centro di un certosino lavoro degli inquirenti che non si lasciano sfuggire nulla del killer di Sharon Verzeni, la cameriera 33enne cui ha tolto barbaramente la vita nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre lei, con la cuffietta alle orecchie, passeggiava nei pressi nella sua abitazione.
Il delitto di Terno d’Isola, quello che sembrava quasi irrisolvibile, ad un mese esatto, ha trovato il suo colpevole, Moussa, disoccupato con la passione per la musica che, a detta dei vicini, voleva partecipare a X Factor. Tutti lo descrivono cambiato dopo essere stato a Londra, in cui lavorava come lavapiatti.
E’ stato lui, pur non conoscendo la povera Sharon, a toglierle la vita e dinnanzi al gip ha ripercorso nei minimi dettagli quello di cui si è macchiato in quella maledetta notte.
Un racconto, il suo, che farebbe venire la pelle d’oca a chiunque stia seguendo il caso, immedesimandosi in quello che i familiari e il fidanzato della povera 33enne, stanno provando in questi giorni in cui stanno facendo i conti con un lutto straziante.
La confessione di Moussa Sangare, riguardante cosa Sharon Verzeni gli ha urlato contro, è davvero raggelante. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella seconda pagina del nostro articolo, dato che le sue esternazioni sono un colpo al cuore per gli utenti e per gli stessi inquirenti.