La storia della piccola Agnese, la bimba di 13 mesi, dimenticata dal padre nella sua auto, sotto il sole, nel parcheggio della ditta Lodes a Marcon, in cui l’uomo lavorava, e deceduta a causa del caldo rovente, ha sconvolto l’Italia intera. Quando purtroppo i colleghi di papà Sirio, in pausa pranzo, hanno notato la creatura nell’abitacolo, allertando i soccorsi, il suo destino era segnato.
Troppo elevate le temperature, intorno ai 38 gradi, affinché il suo corpicino potesse salvarsi il pensiero, oggi, è rivolto ai genitori della bimba, divenuta un angelo giovedì, quindi a Sirio e a sua moglie Gloria, che sino a poche ore prima, assieme alle loro due figliolette, erano il ritratto della famiglia felice, giovane, bella, amata.
L’amore regnava sovrano tra le loro mura domestiche, oggi squarciate da un lutto che è il peggiore in assoluto, quello contronatura, quello del decesso di una figlia cui hanno donato la vita. Oggi, su Sirio, pende l’accusa di omicidio volontario mentre, di ora in ora, attorno a questa tragedia, si susseguono le testimonianze di chi è vicino alla famiglia della piccola deceduta.
In particolare risuonano le parole del parroco, che devono essere ascoltate da tutti, prima di emettere giudizi deleteri oltre che spietati, erronei e infondati, su due persone con cui il destino è stato davvero crudele.
Poco fa è arrivata, a mezzo stampa, una notizia raggelante su Sirio, papà della piccola Agnese. Vediamo insieme di cosa si tratta, in dettaglio, nella seconda pagina del nostro articolo.