Lunedì scorso, la Corte di Cassazione ha condannato all’ergastolo il 39enne Giacomo Bozzoli per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli. Il colpevole, che al momento della sentenza si trovava in vacanza in Spagna, è svanito nel nulla, dandosi alla fuga con moglie e figlio, questi poi rientrati in Italia. Sul 39enne pende un mandato di arresto europeo e risulta ricercato dalla polizia di tutta Europa.
Nonostante si sia sempre proclamato innocente, secondo l’accusa sarebbe stato lui il responsabile del delitto dello zio. Dopo averlo aggredito vicino ai forni dell’azienda di famiglia, avrebbe incaricato un operaio, dietro lauto compenso, di gettare il corpo nel forno. Il movente del delitto sarebbe economico, legato a dissidi familiari sulla gestione dell’azienda, confermati anche da un’ex fidanzata di Giacomo.
Dopo la sentenza, i carabinieri si sono recati a casa di Giacomo per arrestarlo, ma l’uomo è risultato irreperibile. È stato quindi emesso un mandato d’arresto europeo per la sua cattura internazionale. La vicenda ha profondamente scosso la comunità, rivelando una storia di tensioni familiari culminate in un delitto efferato.
La condanna all’ergastolo segna la conclusione di un lungo processo giudiziario, e ora la ricerca del condannato a livello internazionale rappresenta ora una priorità per le autorità. Rientrata in Italia e interrogata dagli inquirenti, la moglie non ha fornito per il momento informazioni utili sulla fuga del marito, sostenendo di non essere a conoscenza di dove si trovi.
Emergono intanto in queste ore ulteriori dettagli sulla fuga di Bozzoli. Le autorità spagnole sono in possesso di immagini inedite che localizzano il 39enne nel posto dove si nascondeva. Le prove sono finalmente arrivate: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.