“Non solo non mi assolvo come padre, ma dico che qui nessun adulto può assolversi davvero. E dico che forse è peggio di come la state rappresentando voi”. Queste sono state al Corriere della Sera nelle scorse ore le parole del padre di uno dei ragazzi coinvolti nei fatti di Pescara.
Come si sa due minori hanno tolto la vita ad un ragazzo di 17 anni per un debito contratto per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Gli indagati sono il figlio di un noto avvocato e l’altro di un comandante dei Carabinieri di una stazione della provincia. Un episodio che ha colpito molto tutta Italia.
Il comandante e padre di uno dei ragazzi coinvolti ha spiegato come non sia affatto facile affrontare adesso questa situazione e si è augurato che suo figlio possa cambiare la sua vita. Sarebbe stato proprio suo figlio a collaborare con gli inquirenti e ad indicare il luogo ove si trovava il corpo del 17enne Thomas Cristopher Luciani.
I due indagati, secondo chi indaga, sarebbero arrivati al parco con un gruppo di 7-8 giovani. Gli indagati avrebbero poi raggiunto il 17enne in una zona del parco non sorvegliata dalle telecamere e qui si sarebbe consumato il misfatto. I ragazzi avrebbero colpito Luciani con un oggetto di quelli utilizzati dai sub per pesca.
Sul posto sono immediatamente arrivate le forze dell’ordine che hanno preso contezza di quanto accaduto. Pr motivi di privacy le generalità dei ragazzi che hanno tolto la vita al 17enne non sono state rese note per motivi di privacy e anche per proteggere le famiglie.
Famiglie di stimati professionisti che adesso si trovano dinanzi a qualcosa di inaspettato. Nella prossima pagina andremo a vedere quali sono state le parole di uno dei ragazzi che ha tolto la vita al 17enne.