La cronaca, all’ordine del giorno, ci fa vedere anche quello da cui, molti di noi preferirebbero bypassare perché “scomodo”. Parliamo di un tema molto delicato, quello dei gesti estremi, che, specie dopo la pandemia legata al Covid, hanno subito una forte impennata, specie in determinati contesti e riguardo a determinati individui come i fragili, la gente sola, quella con problematiche che sfuggono ad un occhio attento.
Si tratta di una delle piaghe più radicate della nostra società, che non conosce distinzioni tra liberi e reclusi, tra gente famosa e non, indice di quanto rappresenti una vera e propria emergenza che va affrontata con un intervento deciso e forte, oltre che tempestivo per evitare che possano esserci altri decessi.
Se a togliersi la vita sono i detenuti, la notizia corre veloce sul web, dove in tanti vorrebbero avere maggiori informazioni sul motivo del gesto, chiedendosi se si sarebbe potuto evitare in qualche modo, e se c’è qualche falla all’interno dei penitenziari.
L’ennesimo gesto estremo volontario è accaduto in una casa circondariale purtroppo, tristemente nota al mondo della cronaca nera nazionale per ovvi motivi che comunque andremo a specificare nel proseguimento dell’articolo.
Nella famosa casa circondariale di Verona, si è tolto la vita un detenuto. Vediamo insieme di ricostruire l’accaduto nella seconda pagina, alla luce degli ultimissimi aggiornamenti diramati a mezzo stampa, che ci invitano ad una doverosa riflessione sull’intensificarsi di questi fenomeni nelle celle.