Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha scosso l’Italia intera e Padova si prepara ai suoi funerali. Intanto questi sono stati giorni cruciali sia per l’esame autoptico sul corpo della povera studentessa, sia per l’interrogatorio di Filippo Turetta a Verona dinnanzi al pm. Il corpo della 22enne ha parlato e ora sappiamo che è deceduta per dissanguamento, raggiunta da oltre 20 fendenti.
A parlare è stato anche Filippo, fornendo altri dettagli relativi all’agghiacciante fine che ha fatto fare e della sua ex fidanzata, dopo aver ammesso, nei 30 minuti dell’interrogatorio di garanzia, di aver tolto lui la vita alla Cecchettin, di sentirsi affranto ma di voler pagare per quanto commesso.
Fatte queste premesse, il femminicidio di Giulia è stato un colpo al cuore per tutti noi, per le modalità barbariche con cui il caso, partito come scomparsa, è terminato, indice di quanto la piaga dei femminicidi sia insidiosa e vada fermata con ogni mezzo lecito possibile.

Accanto allo strazio dei familiari di Giulia che mercoledì daranno l’addio terreno alla studentessa, vi è quello dei genitori di Filippo, forse, diverso, ma pur sempre estremo poiché non è certamente facile, se solo ci mettessimo per un attimo nei loro panni, pensare che un figlio sia stato in grado di commettere ciò di cui si è macchiato.
Ad esprimersi sul caso Cecchettin è stato, più di una volta, il grande psichiatra e saggista Paolo Crepet che ha rivelato perché i genitori di Filippo non hanno voluto incontrare il figlio. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella seconda pagina del nostro articolo.