Lo hanno trovato in auto, nella sua Fiat Grande Punto, vicino Lipsia, in Germania. Così è finita la fuga di Filippo Turetta, il 22enne accusato di aver tolto la vita alla sua ex ragazza, coetanea, Giulia Cecchetin. La fuga del ragazzo, durata circa una settimana, è finita nella giornata del 19 novembre.
A tradire Filippo è stata la legge tedesca, che impone di avere i fari accesi di notte anche quando si è fermi su una piazzola di sosta in autostrada. E proprio lì i poliziotti tedeschi lo hanno trovato, stremato, senza benzina e senza soldi per fare il pieno. Appariva rassegnato, il Turetta, almeno così si apprende dalle fonti di informazione.
E non ha opposto resistenza ai poliziotti che, una volta riconosciuta l’auto e il soggetto, lo hanno portato in commissariato per interrogarlo, per poi trasferirlo in giornata presso la casa circondariale di Halle. Adesso Turetta ha accettato l’estradizione e sarà processato in Italia, dove non appena arriverà , questione di qualche giorno, riceverà un mandato di arresto per omicidio firmato dalla Procura di Venezia.
Quel bravo ragazzo che tutti decantavano si è trasformato improvvisamente in un’altra persona, accecato dalla gelosia, dal voler avere sua Giulia a tutti i costi. Entrambe le famiglie sono senza parole davanti a quanto successo. Il padre di Filippo ha mostrato grande solidarietà alla famiglia di Giulia.
Due famiglie modello, perbene, in cui però l’incubo più grande è arrivato inaspettatamente. Una figlia che non c’è più e un figlio, dall’altra parte, che diventa quello che mai si pensava.
E a parlare in queste ore è quella che era la migliore amica di Filippo Turetta, o meglio colei che era la migliore amica di chi ha tolto la vita a Giulia Cecchettin. Le sue parole sono molto importanti e le andremo a vedere nel dettaglio nella prossima pagina del nostro articolo.