La 93enne Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah italiana, è senatrice a vita della Repubblica Italiana e ha speso tutta la sua vita per non dimenticare tutto quello che si è vissuto nei campi di sterminio. Come sappiamo, la Segre, dal 15 aprile 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e, nonostante la sua età, ha una lucidità encomiabile, battendosi affinché nulla venga dimenticato di ciò che lei e tutti coloro che non ce l’hanno fatta, hanno provato sulla loro pelle.
Sebbene oggi non si badi più di tanto alla storia, è doveroso ripercorrerla, anche se non si è appassionati, per capire dove siamo arrivati oggi. La storia di Liliana, ad esempio, parte dal 30 gennaio 1944,quando si ritrovò su un carro bestiame al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. Lei aveva solo 13 anni e quello sarebbe stato solo l’inizio del suo incubo ad occhi aperti.
La Segre è stata solo una dei 25 bambini (su 776) italiani di età inferiore ai 14 anni, che è riuscita a sopravvivere, facendosi portavoce di tutto quello che Auschwitz ha seminato, del rosso di cui ha macchiato indelebilmente le pagine della nostra storia.
La senatrice a vita ha trascorso un anno e mezzo trascorso nel campo di concentramento, tra l’annullamento dell’essere umano, i pidocchi, il ricordo della stella gialla e del vestito a righe, divenuti i simboli di tutto ciò che si è consumato al suo interno, fino alla liberazione.
In Senato, Liliana Segre si è lasciata andare ad un annuncio davvero struggente che rappresenta un colpo al cuore per tutti coloro che , attraverso le sue parole, ripercorrono la crudeltà di una vicenda che non conosce battute d’arresto.