L’Italia è un Paese ad elevata sismicità, come ormai ben noto e gli esperti dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) monitorano costantemente la situazione, illustrandoci quali sono, storicamente, i centri più colpiti. Nella storia della nostra penisola sono davvero tanti gli episodi sconvolgenti.
Dopo il panico delle scosse che hanno interessato la zona dei Campi Flegrei, ieri pomeriggio, sabato 28 ottobre, alle 17,30 in Veneto, la terra ha tremato ancora, con epicentro in provincia di Rovigo, in Alto Polesine, a Ceneselli. Il terremoto, con magnitudo 4.2, ha avuto epicentro a Ceneselli, in provincia di Rovigo.
Il sisma si è verificato a 10 chilometri di profondità ed è stato avvertito distintamente anche a Calto, Salara, Felonica e Trecenta, ossia nei Comuni più vicini all’epicentro, ragion per cui in moltissimi si sono riversati in strada per paura che potesse accader loro qualcosa, alla luce di quello che la storia del nostro Paese ci insegna.
E’ tutto un succedersi di eventi, alcuni dei quali particolarmente severi e preoccupanti, che vengono analizzati e monitorati da chi ha alle spalle anni e anni di esperienza, competenze e strumentazioni sempre più sofisticate.
Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), dopo il verificarsi di 8 scosse in 4 giorni, ha parlato di cosa ci aspetta. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella seconda pagina del nostro articolo.