Scene apocalittiche si sono vissute nella serata del 3 ottobre a Mestre, in provincia di Venezia, dove un bus è precipitato da una sopraelevata di via dell’Elettricità. Secondo quanto si è appreso in queste ore il sinistro ha cusato la scomparsa di 21 persone e altre 15 sono rimaste ferite.
In un primo momento si era diffusa la notizia che il sinistro avesse provocato una decina di persone scomparse, ma poi il bilancio si è aggravato con il passare delle ore. Si è trattato di uno degli eventi più gravi che abbiano mai colpito il nostro Paese, qualcosa di davvero assurdo.
Da quando si è appreso in queste ore alla guida c’era un 40enne italiano che aveva preso servizio da poco sul bus, da circa 90 minuti. Al momento l’ipotesi più battuta dagli investigatori è che l’autista abbia avuto un malore improvviso, e per questo avrebbe perso il controllo del bus che poi ha sfondato il guardrail cadendo nella zona della ferrovia sottostante.
Da quanto è possibile poi apprendere sempre dai giornali pare che il bus, una volta toccato il suolo, abbia preso fuoco. Sul posto sono state fatte convergere decine di ambulanze e tutti i Pronto Soccorso della zona sono stati messi in regime di emergenza.
Il mezzo era elettrico ed era entrato in servizio circa un anno addietro, quindi si trattava di un mezzo assolutamente nuovo. Dall’azienda proprietaria del bus spiegano che l’autista era molto bravo e che avesse alle spalle numerosi anni di servizio.
Nella prossima pagina però andremo a vedere che cosa è emerso dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Qualcosa che fa davvero raggelare.