Terremoto, dopo la scossa di ieri in Marocco esce fuori una brutta verità (1 / 2)

Terremoto, dopo la scossa di ieri in Marocco esce fuori una brutta verità

Si aggrava, di minuto in minuto, il bilancio dei danni del terremoto che ieri sera, 8 settembre, alle 23:11, ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco. Purtroppo continuano a salire i deceduti, si parla di 632 persone che hanno perso la vita sotto le macerie, mentre i feriti sono 322, di cui 51 gravi. 

Una scossa durata pochi secondi, 30 per l’esattezza ma che ha avuto una forza distruttiva impressionante. L’epicentro è stato localizzato al centro del paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech ed è stata distintamente avvertia lungo la dorsale dell’Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall’altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat.

Sono scenari a dir poco surreali, raggelanti, da far accapponare la pelle, quelli diramati a mezzo stampa, immediatamente dopo il terremoto .Sono le immagini di un incubo che si è materializzato, cogliendo impreparati i residenti che si sono riversati in strada, rimanendovi per tutta la notte, dal momento che il panico ha preso il sopravvento.

Le zone colpite sono molto povere, con edifici costruiti in modo rudimentale, con muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi, ragion per cui non hanno potuto reggere un’intensità simile, di magnitudo 7.0, finendo con l’essere rasi al suolo. Stessa sorte è toccata, purtroppo, alla medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate, mentre nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea, vicino allo storico ‘Café de France’.

Dopo la scossa che, da ieri sera, sta mettendo in ginocchio il Marocco, è uscita fuori una brutta verità. Vediamo insieme quale, nella seconda pagina del nostro articolo.