Figlia di Carlo Alberto dalla Chiesa, generale ucciso da Cosa Nostra il 3 settembre 1982, Rita Dalla Chiesa è uno dei volti storici del mondo televisivo italiano.
Una lunga carriera, la sua, che nel 1988 l’ha fatta approdare a Forum, talk giudiziario di grande successo di cui sarà il vero e proprio simbolo per quasi vent’anni, fino al 2007. Una professionista dall’animo profondo,buono, sensibile che, appresa la dipartita di Maurizio Costanzo, ha fatto una struggente dichiarazione.
Il toccante sfogo di Rita Dalla Chiesa
La storica conduttrice di Forum è letteralmente devastata dalla morte di Maurizio Costanzo, come lo sono moltissimi altri personaggi che hanno fatto la storia della tv italiana. Intervistata da La Stampa, si è lasciata andare ad uno sfogo molto toccante, dicendo: “Maurizio ha cambiato molte cose, molte vite. Compresa la mia. Tra i tanti a cui ha dato un futuro, ci sono anch’io”, parlando di come si sono conosciuti: “Quando era ancora a Milano, al Corriere della Sera. Io ero con mio padre, che naturalmente conosceva tutti i giornalisti. Lo incontrammo per caso in una pasticceria e me lo presentò. Da allora è nata l’amicizia di una vita”.
Un legame sincero, profondo, quello con Costanzo, che è proseguito con un obiettivo comune, la lotta contro la mafia e, nel suo caso, contro Cosa Nostra. Il sentito grazie di Rita a Costanzo parte da lontano, dall’uccisione del padre, il generale Dalla Chiesa. La conduttrice, nel corso dell’intervista, ha dichiarato: “Quando mio padre fu ucciso dalla mafia. Mio fratello Nando scrisse un libro molto forte, “Delitto Imperfetto”, e diceva di cercare i mandanti nella Democrazia Cristiana. Improvvisamente tutte le porte si chiusero davanti a noi. Eravamo soli, nessuno ci ascoltava”. In quel periodo così buio, il grande Maurizio Costanzo fece un gesto che non passò inosservato, racchiuso nelle parole di Rita: “Fu l’unico a invitare Nando al Costanzo Show, all’epoca al Sistina, per parlare del libro. Un gesto di una sensibilità unica“.
Il volto di Forum ha aggiunto: “Quella sera c’ero anch’io. Certo, in platea. Non ero ancora un volto tv, lavoravo a Gioia ed Epoca. Quando Nando cominciò a parlare, Maurizio fece una cosa insolita. Tutti gli altri ospiti furono fatti uscire, per segnare una cesura. Sul palco restò solo Nando, la nostra verità”. A fine intervista, il suo ricordo dell’attentato subito da Costanzo nel 1993: “Ero negli studi con Fabrizio che conduceva Scommettiamo che… A un certo punto scese Michele Guardì urlando: hanno fatto un attentato a Costanzo. Volevo andare subito a vedere, ma mi bloccarono. Fu una notte terribile perché capimmo che sarebbero bastati cinque secondi e lui e Maria non ci sarebbero stati più”.