Negli ultimi mesi, con la situazione sanitaria ormai sotto controllo, le restrizioni e le varie regole sul Covid si sono notevolmente attenuate. Il nuovo governo di Giorgia Meloni ha già delineato per il futuro un indirizzo molto più permissivo sulle restrizioni sanitarie, abbandonando la vecchia linea politica dei ferventi sostenitori del lockdown e delle limitazioni della libertà ad oltranza in funzione di tutelare la salute pubblica.
Se in passato era sufficiente aver avuto contatti con persone poi risultate positive per recludersi in casa in via preventiva per diversi giorni, ad oggi la musica è finalmente cambiata. Il nuovo ministro della Sanità ha chiarito di recente quelle che sono le nuove regole sul Covid: scopriamo le ultime novità.
Cosa cambia
“Siamo pronti a passare al nuovo modello“- ha dichiarato il ministro Orazio Schillaci, il quale apre finalmente ad un percorso di normalizzazione, che si liberi di tutte queste regole. In particolare, seguire quello la linea che si sta già percorrendo nel resto d’Europa dove, per esempio, non si è più alle prese con l’eccesso di tamponi che risulta ancora in Italia.
Tra le nuove regole che ridimensionano in senso più liberale la portata delle misure sanitarie, spicca la nuova indicazione per i positivi asintomatici, i quali saranno tenuti ad un isolamento più breve, da 7 a 5 giorni, con il via libera anche in assenza di tampone negativo. In casi come questi, il ministro però richiama gli italiani al senso di responsabilità: “È chiaro che chi esce dall’isolamento senza la prova diagnostica dovrà avere senso di responsabilità e indossare la mascherina in caso di contatti con persone fragili. Puntiamo sulla persuasione non sugli obblighi”.
A chi gli fa notare l’imprudenza di allentare le restrizioni proprio ora che si registra una risalita dei contagi, il ministro risponde con grande lucidità: “Non è un allentamento. Ci adeguiamo al virus, ormai endemico, con il quale bisogna imparare a convivere. Continuiamo a seguire con grande attenzione l’epidemia. Per ora non ci sono segnali di preoccupazione. I casi sono saliti, è vero, però non c’è pressione sugli ospedali, dove i ricoveri in reparti ordinari e terapie intensive restano stabili…”. Infine, l’invito di Schillaci ai più fragili, soprattutto gli anziani, a sottoporsi alla quarta dose, la cui campagna di promozione parte proprio in questi giorni.