Il terribile caso della piccola Diana, la bimba morta di stenti in casa, continua ancora oggi a far parlare e a suscitare grande raccapriccio nell’opinione pubblica. E’ davvero difficile comprendere come a macchiarsi di un simile crimine possa essere stata proprio la madre, proprio colei che, più di tutti, avrebbe dovuto prendersi cura di una bimba che necessitava di attenzioni costanti.
Intanto, la presunta responsabile di questo crimine atroce, Alessia Pifferi, pare abbia rilasciato nuove sconvolgenti dichiarazioni dal carcere; si tratta di dichiarazioni scritte che sono giĂ rimbalzate ovunque sul web ed in televisione. Questa volta la mamma di Diana sembra accusare il colpo: ecco cosa ha dichiarato.
Le parole dal carcere
La 37enne accusata di aver fatto morire di stenti la figlia di appena un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa al suo terribile destino, si è lasciata andare per la prima volta a lunghe considerazioni. In uno scritto dal carcere, Alessia Pifferi si è messa totalmente a nudo mostrando i primi segni di pentimento: “Vorrei tanto tornare indietro, se si potesse. Soltanto per riavere con me mia figlia”.
Sono passati diversi mesi da quei giorni terribili di luglio, nei quali la povera Diana si è spenta per sempre dopo essere stata abbandonata proprio da chi doveva prendersi cura di lei e proteggerla. Ora, da carcere di San Vittore, la Pifferi sembra iniziare a realizzare quanto accaduto e ne parla con grande dolore: “Ogni volta che chiudo gli occhi spero che tutto questo sia solo un brutto sogno, e invece mi sveglio in carcere e mia figlia non c’è più“.
Con una punta di orgoglio e di soddisfazione ha parlato anche di come negli ultimi tempi si era resa indipendente iniziando a lavorare, anche in nero se occorreva, tutto pur di racimolare dei soldi per fare la spesa e permettersi qualche vacanza. “Mia figlia mi manca da morire e il dolore è molto forte e intenso”– le manca sempre di più quella bimba di appena un anno e mezzo che aveva abbandonato per ben 6 interminabili giorni da sola nella sua culla. Un momento di resipiscenza che non basterà a riportarle indietro sua figlia.