E’ da domenica che non si parla d’altro, il web è stato improvvisamente sommerso da alcuni audio Whats app in sui si racconta questa fantomatica intossicazione di Gubbio. Secondo quanto emerge dalle registrazioni, un gruppo di pesca sportiva si sarebbe ritrovato in questo locale per gustare il tonno pescato in giornata, per poi sentirsi tutti male a causa di una intossicazione alimentare.
A questo punto il racconto dei fatti diventa quasi apocalittico, si parla di circa 40 persone colte da un improvviso e violento attacco di dissenteria che li avrebbe portati a defecare in ogni dove, addirittura nei corridoi e in ogni angolo del ristorante. Qualcuno sarebbe addirittura svenuto, altri avrebbero optato per correre in fretta e furia a casa in macchina, per poi schiantarsi alle prime curve. Insomma, che qualcosa non tornasse era già chiaro, alla fine a raccontarci la verità è stato lo stesso proprietario del ristorante: ecco cosa ha detto.
Le parole del proprietario
Contattato dal Corriere della Sera, Massimiliano Casoli ha voluto chiarire una volta per tutte cosa c’è di vero in tutta questa storia. Si tratta del titolare del ristorante “Federico da Montefeltro“, il luogo del fattaccio, lì dove si sarebbe verificata questa intossicazione di massa senza precedenti.
“Le notizie sull’intossicazione? False, tutte false. Nessuna intossicazione, stiamo scherzando”, questa la risposta chiara e netta del signor Casoli, decisamente stizzito da questa vicenda che gli sta procurando non pochi disagi. Sono ormai diversi giorni che il telefono del locale squilla unicamente per ‘telefonate goliardiche‘, di qualche burlone che chiede se sia servito il pesce crudo.
Che si trattasse con tutta probabilità di una storia inventata poteva già essere chiaro dal fatto che, a parte questi audio, non si trovassero fonti ufficiali, nè sui giornali e men che meno provenienti dall’ASL, che ha comunicato di non aver ricevuto segnalazioni di intossicazioni alimentari. Alla fine, tutto ciò che resta di questa vicenda è che il titolare del locale si è visto costretto ad intervenire legalmente per porre fine a questa enorme fake news.