La vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni dello scorso 25 settembre potrebbe aprire nuovi scenari sul tema del Reddito di cittadinanza. Come noto, la leader di Fratelli d’Italia non ha mai nascosto un certo scetticismo in merito al sussidio, preferendo una linea economica diretta soprattutto agli investimenti nel mondo del lavoro.
Ad ogni modo, almeno per il momento non è assolutamente in discussione, lo scenario più verosimile per il futuro è che il prossimo governo interverga con delle modifiche mirate, privilegiando l’aspetto della ricerca del lavoro. Ci sono importanti novità, invece, per quanto riguarda le modalità per richiederlo: ecco cosa è cambiato.
Di cosa si tratta
Il Reddito di cittadinanza, introdotto con il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 è una misura di contrasto della povertà, volto a favorire allo stesso tempo il reinserimento nel mondo del lavoro e l’inclusione sociale. La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto delle novità molto importanti per quanto riguarda le modalità di richiesta del sussidio.
Il modulo per fare domanda del sussidio ha subito delle modifiche che hanno portato ad una maggiore semplificazione delle modalità di compilazione del Quadro F relativo alle condizioni per beneficiare del sussidio. Si tratta, in particolare, della presenza di quelle condanne, in particolare per i reati individuati dal comma 3, articolo 7 del decreto legge n.4/2019 che fanno scattare la revoca del Reddito di cittadinanza.
Grazie a questa modifica, la sezione che riguarda la dichiarazione sulle misure cautelari e sulle condanne per i resti individuati nella legge sopra menzionata, distingue ora tra i dati del richiedente e quelli del nucleo famigliare. L’INPS verificherà, su tutti i percettori del reddito, la presenza di condanne con sentenza passata in giudicato da meno di 10 anni. In caso affermativo, il reddito non potrà essere richiesto prima che siano decorsi 10 anni dalla condanna.