C’è forte preoccupazione perchè la situazione peggiora ora dopo ora e rischia di mettere in ginocchio l’economia, mandando all’aria mesi di lavoro, di investimenti, di aspettative.
Bastano pochi attimi per distruggere interi campi, orti e giardini, provocando una vera catastrofe biologica che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti, provati del foraggio indispensabile per gli alimenti, che si vedono costretti a dover affrontare altre spese per l’acquisto di mangime.
Cosa sta accadendo
La situazione è davvero critica perchè parliamo di una vera catastrofe biologica, causata da un’invasione record di cavallette che sta colpendo le campagne della Sardegna. Già 3 anni fa, le locuste presero d’assalto e distrussero 2 mila ettari di tereno, mentre ora parliamo di 30 mila ettari distrutti. Il fenomeno, poi, sembra espandersi giorno dopo giorno e potrebbe, in breve tempo, arrivare a 50 mila etteri. Ma a cosa è dovuto tutto questo? Quest’invasione biblica è favorita dalle condizioni climatiche, che agevolano uno sviluppo anomalo di questo insetto, con un inverno mite e precipitazioni praticamente dimezzate, e temperature superiori di 0,5 gradi rispetto alla media, quindi il ritorno degli sciami di cavallette è stato favorito dagli effetti dei cambiamenti climatici
Partendo dalla piana di Ottana, in provincia di Nuoro, le locuste si sono espanse a macchia d’olio, nel Marghine, lungo il Tirso, verso il Goceano in provincia di Sassari, ad Ozieri e verso Sedilo, in provincia di Oristano. Questo fenomeno è stato immortalato in alcuni video, immediatamente diffusi in rete, che hanno gettato nello sconcerto tutti, dato che si vedono interi orti e terreni rasi al suolo in poche ore dalle cavallette che, oltretutto, rappresentano un serio problema che gli automobilisti con centinaia di insetti che si spiaccicano sul parabrezza. Il caso è approdato in Parlamento, grazie alla deputata di Coraggio Italia Lucia Scanu, ed esposto al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che si è riproposto di valutare lo stato di emergenza e l’eventuale nomina di un commissario, spiegando che i danni dell’infestazione delle cavallette non rientrano tra quelli coperti dal Fondo di solidarietà nazionale (Fsn).
In attesa di interventi concreti istituzionali, gli agricoltori, non potendo lasciare che la situazione precipiti ulteriormente, si sono attivati attraverso un piano di intervento che coinvolge le amministrazioni comunali e le aziende agricole. La Coldiretti, per aiutarli, ha condiviso con i propri soci un piano, che verrà presentato in Regione, per debellareo limitare, in 1 anno, il fenomeno. Il piano prevede la creazione di una sola macro area, mappando complessivamente le aree coinvolte dall’invasione degli insetti entro massimo l’1 settembre. Tra il 15 settembre e il 30 marzo è prevista un’aratura nelle aree pianeggianti e se il terreno non si presta, vanno eseguiti dei trattamenti mirati e ripetuti, ai primi di aprile, quando è prevista la schiusa dele uova. Se si vogliono salvare i rapporti della prossima stagione, urge un tavolo in Regione Confagricoltura Sardegna,pianificando le attività da far partire già da fine agosto.