Semi di papavero: proprietà, utilizzi e controindicazioni

Conosciuti sin dai tempi più antichi, i semi di papavero vantano innumerevoli proprietà benefiche e sono versatili in cucina, ma occhio alle controindicazioni.

Semi di papavero: proprietà, utilizzi e controindicazioni

Dal profumo molto intenso e aromatico, i semi di papavero, noti sin dall’antichità, stanno prendendo sempre più piede nelle cucine italiane. Parlo dei piccolissimi semi di un gruppo di piante erbacee del genere Papaver, di cui ne esistono varie sottospecie. Quelli più conosciuti e utilizzati a scopo alimentare sono il Papaver nigrum (papavero nero) e il Papaver setigerum (papavero da seta). 

Altre specie sono il classico papavero rosso, detto”rosolaccio”,che cresce spontaneo nei campi di grano (Papaver rhoeas), il papavero da oppio, dai petali bianchi, talvolte striati di rosa (Papaver sonniferum) e l’Escolzia, da cui si estrae l’olio di enoteia.  Molto noti ai Romani, i semi di papavero venivano utilizzati per insaporire numerosi piatti e venivano considerati afrodisiaci, mentre i Greci li spremevano per la realizzazione dell’olio. 

Proprietà 

I semi di papavero vantano davvero innumerevoli proprietà: grazie agli acidi grassi omega 3, all’acido oleico e al potassio controllano il colesterolo, mantenendo bassi i livelli di colesterolo cativo LDL nel sangue, in favore di quello buono; sono preziosi per la salute del nostro sistema cardiocircolatorio, contengono altissimi livelli di calcio, che li rende un valido alleato per mantenere in salute denti e ossa, in particolare durante la menopausa, quando questo diminuisce, per gli anziani, gli sportivi, per prevenire l’osteoporosi nelle donne. 

I semi di papavero favoriscono il metabolismo, per via dell’abbondanza di vitamine del gruppo B, che aiutano la digestione e la corretta assimilazione dei grassi e delle proteine, oltre a regolarizzare l’attività intestinale e a contrastare la stitichezza. Ma non è tutto: rallentano l‘invecchiamento cellulare e la comparsa dei temuti radicali liberi, riducono nel complesso gli stati infiammatori, favoriscono il rilassamento, conciliano il sonno, calmano gli stati ansiosi e lo stress. 

Grazie all’acido linoleico, assunto con la dieta, svolgono un effetto barriera per la pelle, prevenendo disturbi come eczemi, acne, psoriasi;mentre il loro contenuto in grassi saturi e minerali è un toccasana per capelli sfibrati e secchi. Essendo semi oleosi, dovete tener d’occhio le calorie: i semi di papavero, infatti, ne contengono 525 ogni 100 grammi.

Controindicazioni

Contenendo sostanze oppiaceee, seppur in minime quantità, un consumo moderato di semi di papavero non comporta problemi, ma oggi non esistono prove certe sugli effetti collaterali su specifiche categorie a rischio (donne in gravidanza e bambini sotto i 10 anni). Gli effetti degli alcaloidi contenuti nei semi di papavero vengono ridotti mettendo i semi a mollo, macinandoli o sottoponendoli a temperature elevate. Consumandoli con il cibo, questi composti producono un effetto molto più limitato sul sistema nervoso centrale.

Dove acquistare i semi di papavero

In molti si chiedono dove acquistare i semi di pavero. Sono facilmente reperibili nei supermercati, nelle erboristerie, nei negozi specializzati in prodotti biologici. Si trovano negli scaffali delle spezie e delle erbe aromatiche. Dato che sono molto delicati e che deperiscono facilmente, per favorirne la conservazione, teneteli in barattoli di vetro chiusi ermeticamente, riposti in dispensa, in un luogo asciutto, al buio e lontano da fonti di calore. E’ sempre meglio non abbondare con le scorte ma acquistarne piccole quantità volta per volta.

Utilizzi in cucina 

Come utilizzare i semi di papavero in cucina? Aggiungendoli ad impasti di prodotti da forno, quindi a pane, grissini, biscotti, salatini, ciambelle e torte. Tipici sono i bagel e bretzel, rispettivamente morbidi panini a forma di ciambella e panini a forma di nodo i secondi. In Trentino Alto Adige molto noto è lo strudel ai semi di papavero. La varietà bianca, frantumata, è un ingrediente del curry.

I semi di papavero insaporiscono le pietanze, vengono sparsi sulle verdure stufate a fine cottura, nei tortini al farro, in risotti e pasta per dare un tocco aromatico e scenografico al piatto, ma anche nelle zuppe, nelle preparazioni a base di carni bianche o nei filetti di pesce. Questi semi sono ottimi nelle insalate o nello yogurt.

Curiosità storiche 

 Il papavero è una delle prime spezie coltivate dall’uomo: in Europa era già coltivato nell’era Neolitica. Omero lo nomina nell’Iliade insieme all’aglio, alla cipolla e allo zafferano. Gli antichi romani mescolavano i semi di papavero al miele oppure li tostavano e preparavano un dolce molto apprezzato in tutto l’Impero, la placenta mellita papavere. Inoltre, attribuivano ai semi di papavero proprietà afrodisiache, tanto che li mettevano nel cocetum, la bevanda tradizionalmente offerta agli sposi novelli prima della luna di miele. I celti, aggiungevano un estratto dei semi di papavero alla pappa dei bambini, per calmarli e farli addormentare; tanto che il nome “papavero” deriva dal termine di origine celtica papa che vuol dire proprio “pappa”. I Galli, invece, usavano a scopo terapeutico l’olio dei semi di questo fiore. Nei paesi arabi, i semi di papavero, anche sotto forma di olio, erano impiegati a scopo curativo.

 

 

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