Il progesterone in gravidanza quando viene prescritto? Iniziamo col dire che il progesterone è un ormone prodotto naturalmente dalle donne in diverse fasi del ciclo mestruale, diventando poi fondamentale nella fase gestazionale, quando i suoi livelli aumentano in maniera considerevole.
Può succedere che quello prodotto spontaneamente non sia sufficiente per il regolare andamento della gravidanza, ed ecco che i ginecologi lo prescrivono, sotto forma di capsule o ovuli, alle proprie pazienti.
Progesterone in gravidanza: a cosa serve
L’importanza del progesterone in gravidanza è legato al rischio di parto pretermine. Il ginecologo può inoltre decidere di far assumere l’ormone quando dopo mesi in cui la donna cerca una gravidanza, questa non arriva, o ancora per irregolarità del ciclo mestruale (viene utilizzato spesso anche per l’amenorrea, l’assenza delle mestruazioni per mesi consecutivi).
Dopo analisi del sangue specifiche, ovvero dosaggi ormonali, se i risultati rivelano una carenza di progesterone o una sua presenza anomala, significa che la paziente ha necessità di assumerlo con dosi specifiche. I dosaggi ormonali, si ricorda, tengono presente della fase del ciclo in cui la donna si trova al momento delle analisi: il progesterone è infatti quasi nullo nella fase follicolare, aumenta nella fase di ovulazione e raggiunge il suo picco nella fase luteale, tanto che talvolta è causa di diversi malesseri nel periodo premestruale.
Il progesterone è fondamentale per l’annidamento dell’ovulo nell’utero e quindi per la fecondazione. Se quest’ultima avviene i valori del progesterone aumentano, in caso contrario pian piano si abbassano fino a che si presenta la mestruazione. Solitamente il progesterone viene quindi usato in caso di minaccia di aborto nelle prime settimane, fino a quando la placenta non sarà in grado di ridurre in modo indipendente l’ormone.
Altro ruolo importante del progesterone è il suo effetto sulla muscolatura uterina. In caso di contrazioni uterine multiple (ipercontrattilità), le quali aumentano il rischio di un parto prematuro, viene somministrato alle donne il progesterone. L’ormone, secondo diversi studi clinici, è fondamentale per portare a termine la gravidanza.
Quando si usa
Ci sono poi delle situazioni per le quali il medico può decidere di prevenire parti prematuri con la somministrazione del progesterone. Per esempio se la donna presenta storia precedente di parto pretermine (rottura delle membrane pretermine, parto di feto morto avvenuto nel II trimestre, parto improvviso avvenuto tra 16.6 e 36.6 s.g) oppure in donne che, pur non presentando sintomi particolari, hanno cervicometria ridotta (10-20 mm) a 19-23.6 settimane.
Il ginecologo può prescrivere il progesterone anche nelle prime settimane di gestazione, specie se la prima ecografia evidenzia un lieve distacco o ci sono delle perdite ematiche anomale.
Valori progesterone in gravidanza
I valori normali del progesterone, come detto sopra, variano. Quelli considerati normali durante il ciclo mestruale sono: 1,2 – 15,9 ng/mL in fase luteale, nulli in fase follicolare e in post menopausa. Durante la gravidanza chiaramente i valori cambiano a seconda del trimestre, questi quelli considerati normali: 2.8 – 147 pg/mL nel primo, 22 – 95 pg/mL nel secondo, 28 – 242 pg/mL nel terzo.
Sarà il medico a decidere se si può evitare l’assunzione di progesterone o meno nel caso in cui i valori dovessero discostarsi di poco da quelli normali.
Progesterone nelle donne incinte: effetti collaterali
Chiaramente come tutti i farmaci, l’assunzione di progesterone in gravidanza può avere effetti collaterali. Per ovviare il problema viene spesso prescritto sotto forma di ovuli da inserire la sera prima di andare a dormire in vagina, di modo che si eviti il metabolismo epatico e così si velocizzerebbe anche il suo assorbimento. Ciò non toglie che arrivano gli effetti indesiderati, i più comuni sono:
- alterazioni della libido, ginecomastia, disturbi mestruali, perdite vaginali
- acne, orticaria, seborrea
- cefalea, irritabilità, nausea, vertigini, sonnolenza o al contrario insonnia
- tensione mammaria
- dolori al basso ventre
- aumento ritenzione idrica
- possibile aumento di peso, ma su questo punto esistono pareri discordanti.