Il lampascione, detto anche Muscari comosun o Leopoldia comosa, fa parte della famiglia delle Liliaceae e viene impiegato in cucina visto che è un alimento poco calorico. Infatti 100 grammi di parte commestibile fornisce soltanto 40 calorie.
Si tratta di una piccola bulbosa perenne con fusto semplice che può raggiungere gli 80 cm. di altezza. Il bulbo all’esterno è composto da tuniche di color rosso tendenti al rosa mentre all’interno sono bianche. Le foglie partono direttamente dal bulbo, sono scanalate e lineari, mentre il fiore si trova all’apice. Di un bel colore violaceo ha un portamento eretto, non ha alcun odore e va a formare nella parte superiore una specie di pennacchio. I fiori sbocciano in primavera e la fioritura procede fino alla fine dell’estate. Lo si trova su tutto il suolo italiano, specialmente nei campi, nei luoghi incolti e fino ad un altezza massima di 1500 metri.
Proprietà e usi del lampascione
Dal profumo dolciastro e dal sapore amarognolo, è molto apprezzato per le sue proprietà rinfrescanti, emollienti ma non solo. E’ anche un valido lassativo, diuretico e ipoglicemizzante ed è in grado di liberarci dalla presenza di gas intestinali.
Consumato con regolarità, ha sul nostro corpo un ruolo antinfiammatorio e antimicrobico, ed essendo piuttosto ricco di fibre solubili che si gonfiano nello stomaco, quando vengono ingerite aumentano il senso di sazietà e quindi è adatto per chi vuole mantenere la linea. Per uso esterno invece viene impiegato come emolliente e rinfrescante su pelli particolarmente irritate o secche.
Conosciuti e apprezzati particolarmente nell’Italia meridionale, di esso si consumano i bulbi, solo dopo averli fatti bollire. I modi per cucinarli sono davvero tanti, anche se per potergli togliere il classico sapore amarognolo che li contraddistinguono, vanno tenuti in ammollo per almeno 12 ore. Il fiore invece può essere impiegato in cucina per decorare fresche insalatine.
Un consumo esagerato può fare aumentare il meteorismo e favorire un effetto purgante.