Il piercing all’ombelico è una tentazione per tante donne e, soprattutto, per tante ragazze, che amano sfoggiare la loro pancia piatta, sia in estate che in inverno. Per farlo, infatti, sono indispensabili due cose: avere una forma fisica perfetta e quindi un ventre piatto e assicurarsi di scegliere la struttura giusta per il vostro navel piercing.
Ricordiamoci, appunto, che può sembrare una cosa banale, ma esso va fatto rispettando tutte le norme igieniche. Il piercing all’ombelico va eseguito da un piercer (si tratta di un lavoratore professionista che fa i piercing) bravo e serio, così come per tutti gli altri tipi di piercing fra cui quelli al labbro o al naso.
Procediamo, ora, andando nello specifico, per capire come si fa tecnicamente questo tipo di piercing.
Come si fa il piercing all’ombelico
Si parte dalla pelle che si trova proprio sopra l’ombelico, facendo un piccolo buco su di essa attraverso un ago. Ricordiamo che, al contrario dei buchi all’orecchio, questa foratura non viene mai eseguita con una pistola, ma sempre e solo con un ago. Il piercer, mentre esegue l’operazione, si aiuta con una pinza, che tira la pelle del punto e fa sentire meno dolore.
Molte donne, infatti, si chiedono se il piercing all’ombelico fa male. Come sempre, però, non c’è una risposta assoluta a questa domanda, perché essa dipende dal nostro grado di sopportazione del dolore. Un po’ di fastidio o di sofferenza si sente nel momento in cui viene infilato l’ago e nei giorni immediatamente seguenti.
Cosa fare dopo il piercing
Una volta effettuato il foro, sarà possibile scegliere il gioiello che più vi piace. La prima volta va assolutamente utilizzato un gioiello ipoallergenico, perché questo entrerà in diretto contatto con la pelle lesa. La fase che segue il piercing é molto delicata, perché bisognerà disinfettare bene l’ombelico. I primi giorni, se vi farà un po’ male mentre lo disinfettate sarà normale, non preoccupatevi. Dovrete, invece, preoccuparvi se sarà molto arrossato e gonfio, perché in quel caso, molto probabilmente, si starà sviluppando un’infezione.
Dopo aver eseguito il buco all’ombelico è indispensabile seguire alcuni accorgimenti come non dormire a pancia in giù, evitare di esporsi ai raggi UV, fare il bagno al mare o entrare in diretto contatto con la sabbia. Logicamente, questi consigli vanno seguiti per i primi giorni, fino a quando la ferita non inizierà a rimarginarsi. Vi suggeriamo di farlo nel periodo invernale o primaverile, in questo modo avete tutto il tempo necessario per la cicatrizzazione (che può durare fino a 8 mesi) e lo potete sfoggiare in estate.
Piercing all’ombelico: quale gioiello scegliere?
Come primo consiglio, utilizzate sempre un piercing anallergico, poco importa se lo pagherete qualche euro in più, ma è bene utilizzarne uno ben sigillato e sicuro. Esistono anche i piercing in oro, che sono ipoallergenici, ma sono molto più delicati e decisamente più costosi di quelli in acciaio. Se proprio non volete rinunciare al vostro piercing in oro, evitate di acquistare quelli in oro bianco, perché potrebbero contenere nichel, creando così una reazione allergica per le pelli più sensibili.
L’acciaio, il bioplast e il titanio sono i materiali migliori ma quale modello scegliere? Sicuramente quello più diffuso é quello leggermente ricurvo, proprio per aderire all’ombelico ed ha una parte più sottile, che é quella che dovrà entrare nel foro e una parte più grande. Alle estremità ci possono essere due pietre colorate oppure due forme diverse. Molto particolari sono i piercing con ciondolo, formati da un anellino e un ciondolo con pendente, che cade dall’ombelico in giù. Molto delicati anche quelli con una piccola decorazione.
Il costo di un piercing all’ombelico può variare, ma indicativamente si attesta intorno alle 50 euro.
Come curare l’infezione del piercing all’ombelico
Quando si fa un piercing all’ombelico è indispensabile rivolgersi ad uno specialista, perché si può andare incontro a notevoli rischi. Si può, infatti, formare un’infezione nella zona interessata, che per essere scongiurata necessita di essere disinfettato con sapone antibatterico.
Se l’infezione è oramai subentrata, bisogna innanzi tutto togliere il piercing e utilizzare un sapone antibatterico con il quale lavare la zona interessata, almeno tre volte al giorno. Dopo il lavaggio occorre applicare una soluzione con acqua e sale o acqua e bicarbonato e dello iodio (da lasciar agire e poi risciacquare). Se l’infezione non migliora e si nota la presenza di pus, potrebbe essere necessario un antibiotico locale o orale.