La dermatite da pannolino è un’infiammazione della pelle del bambino che interessa la regione del sederino e la zona genitale. E’ un fastidio che si presenta molto spesso tra i bambini almeno nei primi due anni di vita, ma che non rappresenta un pericolo.
La dermatite da pannolino è un eritema ben noto alle mamme, che si trovano in difficoltà nel cercare di contrastare l’irritazione cutanea sulla pelle del sederino dei neonati. Infatti, può capitare che a volte che il bimbo pianga e si lamenti senza riuscire a capire quale sia la causa di tanta disperazione.
Se dopo aver escluso la pappa, la nanna, il male al pancino, il pannolino sporco e tutte le cause più comuni del pianto, il vostro neonato continua a lamentarsi, allora è il momento di controllare che il sederino non nasconda un’irritazione causata solitamente dal contatto costante e ripetuto della pelle umida con il pannolino bagnato.
Nella sua forma più comune questa dermatite si manifesta con un arrossamento della pelle, che in alcuni casi appare anche leggermente gonfia e calda al tatto.
L’eritema può presentarsi sotto forma di qualche chiazza in uno o più punti o in maniera più estesa, arrivando ad interessare tutti i glutei e le cosce, nei bimbi più piccoli. Una delle cause più comuni è la proliferazione di un fungo che trova terreno fertile in ambienti caldi e umidi come, appunto, l’interno dei pannolini.
Per questo motivo, per evitare le dermatiti da pannolino, è buona norma cambiare il bambino spesso e fare attenzione a fattori come la diarrea o una particolare sensibilità della pelle nel bebè.
L’inizio della fase di svezzamento e i periodi di terapie antibiotiche che in genere alterano la normale flora batterica intestinale del bimbo, sono i momenti in cui è più facile che questo fastidio si presenti. Si tratta di un disturbo che, soprattutto al primo episodio, può essere fonte di preoccupazione, ma che è in realtà facilmente e rapidamente curabile nella maggior parte dei casi.
Le cause più comuni della dermatite da pannolino
Può essere provocata da vari fattori, anche sovrapposti tra loro. Per iniziare, lo sfregamento ripetuto con il pannolino, che unito all’ambiente umido (per il sudore o per il ristagno di urina, inevitabile anche con i pannolini più assorbenti), può portare a macerazione della pelle. Per questo la dermatite può comparire durante episodi di diarrea o quando il pannolino non viene cambiato a lungo.
Un’altra causa comune della dermatite da pannolino è l’allergia da contatto: in questo caso l’irritazione può dipendere da una reazione a detergenti, profumi, creme, materiali del pannolino o, in caso di pannolini lavabili, detersivi utilizzati per lavarli. E’ diversa dalla classica dermatite atopica in quanto si presenta immediatamente dopo il contatto con l’agente scatenante e si riscontra positività nelle prove allergiche.
Anche le infezioni possono essere uno dei fattori scatenanti di questa forma di dermatite. Come già detto, l’ambiente umido del pannolino è perfetto per la crescita di batteri, funghi e lieviti.
La fase dello svezzamento abbiamo visto essere uno dei momenti più critici per la comparsa dell’irritazione da pannolino. Le variazioni nell’alimentazione e l’introduzione di nuovi cibi possono alterare la consistenza e la composizione delle feci, che possono risultare più irritanti per il bambino.
Come prevenire e curare la dermatite da pannolino.
La prima cosa a cui pensare, qualora il bimbo avesse l’età giusta per farlo, è togliere il pannolino definitivamente al bambino, sfruttando alcuni metodi come la tecnica fellom. Tuttavia, esistono altri metodi per prevenire e curare l’eritema.
Alcune buone pratiche per evitare la comparsa di questo fastidio sono: mantenere il sederino asciutto e pulito, perciò la prima regola è cambiare spesso il pannolino e farlo soprattutto il prima possibile non appena è sporco. E’ molto importante lavare bene il bambino a ogni cambio, solo con acqua o, se occorre, un detergente neutro.
Inoltre è buona regola non stringere troppo i pannolini, per favorire la circolazione dell’aria e se si usano quelli lavabili, preferire detersivi neutri e senza profumi.
Quando si notano i primi segni di arrossamento legato al pannolino, può essere utile applicare un velo sottile di crema protettiva all’ossido di zinco che forma una barriera contro l’umidità. Ma attenzione a non abusare di questi prodotti (né in quantità, né nel tempo di utilizzo) perché a lungo andare potrebbero essere controproducenti e favorire la macerazione della pelle.
Vale la pena ripetere che se si usano pannolini usa e getta, si può provare a cambiare marca prima di passare alle creme (alcuni bambini hanno una pelle molto sensibile, che reagisce a questi cambiamenti).
In ogni caso, è consigliabile tenere il pannolino un po’ largo o usarne uno di una taglia leggermente più grande, per permettere una maggiore circolazione d’aria.
Durante l’estate un buon modo per evitare la comparsa della dermatite da pannolino è quello di lasciare il bambino il più possibile libero, organizzandosi in modo che gli inevitabili “incidenti di percorso” non siano un problema. Se l’irritazione è molto fastidiosa per il piccolo, si può valutare di lasciarlo senza pannolino anche per la notte, magari inserendo un telo plastico protettivo sotto al lenzuolo per proteggere il materasso.
Non bisogna dimenticare che in ogni caso, se arrossamento e irritazione non migliorano nel giro di due o tre giorni, occorre consultare il pediatra: potrebbero essere in corso infezioni e il medico indicherà i trattamenti migliori, come per esempio l’uso di creme antimicotiche.
Da evitare il fai da te e in particolare l’utilizzo di creme a base di corticosteroidi, perché possono dare effetti collaterali e perché se è vero che in un primo momento inducono un miglioramento dei sintomi, appena se ne sospende l’uso la dermatite tende a recidivare.