L’ictus, noto anche come colpo apoplettico, è un incidente cerebrovascolare che interessa i vasi sanguigni che conducono il nutrimento al cervello. Le cellule cerebrali possono resistere poco tempo senza afflusso di sangue, e già dopo pochi minuti i danni possono diventare permanenti (per questa ragione pazienti rimasti in stato di asfissia per diversi minuti rischiano danni permanenti).
L’ictus può essere causato da due problematiche sistemiche distinte: la prima è relativa all’ostruzione del vaso interessato, in questo caso si parla di ictus ischemico (o ischemia), la seconda ad una emorragia che riduce l’apporto sanguigno alle cellule interessate (ictus emorragico). In entrambi i casi, la parziale o totale interruzione di nutrimento comporta la morte dei neuroni.
Di norma siamo abituati ad associare gli episodi di ictus a pazienti di età avanzata, ma non è sempre così: problematiche come l’ipertensione, il tabagismo, l’obesità, un’elevata colesterolemia concorrono ad aumentare significativamente il rischio di un attacco ischemico. Ed in alcune persone il problema può presentarsi molto precocemente, come nel caso di Sarah Porter.
Sarah aveva soltanto 20 anni quando, all’improvviso, sentì che qualcosa non andava. Tutto successe mentre era in classe, al college, durante una lezione di matematica: la vista le si annebbiò, fu pervasa da un senso di ottundimento ed iniziò ad avere degli spasmi. Quindi iniziò il formicolio al braccio destro, e la sua gamba sinistra non rispondeva più ai suoi comandi.