Negli ultimi anni si sente molto parlare del morbillo, soprattutto in relazione alle dispute sulla vaccinazione neonatale. Purtroppo molte persone ritengono che il morbillo non sia una malattia pericolosa e decidono di non sottoporre il proprio bambino alla profilassi.
In Italia, grazie alle vaccinazioni finora condotte, è ormai molto raro che vi siano delle epidemie di morbillo, ma se il numero di vaccinati dovesse diminuire si potrebbe dover fare nuovamente i conti con questa malattia.
Sebbene comunemente si associ il morbillo al rush cutaneo che ricopre il corpo, è importante capire che la patologia interessa l’apparato respiratorio, a volte anche in modo grave. Infatti si tratta di una patologia infettiva che colpisce le vie aeree ed i polmoni, causata da un virus che, oltre alla famosa reazione esantematica, scatena sintomi simili all’influenza, come febbre e tosse.
Perciò è importante che l’ammalato di morbillo rimanga al chiuso, non solo per scongiurare il contagio, ma anche per evitare di aggravare il suo stato di salute.
Le macchie che ricoprono il corpo si chiamano macchie di Koplik e si presentano particolarmente piccole e fitte, di colore rosso o marrone. La reazione cutanea compare prima sulla fronte e pian piano invade il viso ed il collo, per poi diffondersi ovunque. Al terzo giorno vengono interessati anche gli arti.