Se avete avuto un bambino sarete d’accordo nel dire che la paura di ogni mamma, soprattutto per chi lo diventa per la prima volta, è che il bambino, durante il sonno, smetta di respirare.
Non esiste mamma che non faccia avanti e indietro per controllare che sia tutto apposto e che i sonni del proprio cucciolo siano sereni. Questa è una delle ragioni più diffuse per le quali molte decidono di far dormire il proprio bambino vicino al lettone dei genitori.
Ovviamente la riduzione degli orari di sonno, il bisogno di allattare spesso e una serie di altre concause, fanno sì che avere la culla vicino al letto sia il modo più pratico e comodo di organizzarsi. Purtroppo questa abitudine ha una serie di conseguenze che, con il tempo, porta le mamme a pentirsi di aver abituato il neonato alla costante presenza materna.
Nei primissimi giorni di vita, e anche per i primi mesi, i bambini dormono tranquillamente e comodamente all’interno delle navicelle, le stesse che vengono usate per il trasporto in auto e per le passeggiate all’aperto.
Le navicelle occupano poco spazio e sono facilmente spostabili all’interno della casa, pertanto non sarà difficile trovare un posto ideale in cui far stare il bambino durante la notte, anche senza dover per forza metterlo nella sua stanza.
Sarebbe perfetto se trovaste posto alla navicella appena fuori dalla porta della vostra camera, così che il piccolo non percepisca in modo molto forte la presenza dei genitori e, allo stesso tempo, il vostro orecchio possa ascoltare il suo sonno.
Durante il giorno, quando il bambino dormirà tra una poppata e l’altra, sarebbe opportuno metterlo nella sua cameretta: per voi non sarà un problema andare a vederlo ogni tanto e lui si abituerà alla stanza.
Dai tre mesi circa il bambino comincerà a sentirsi stretto all’interno della navicella e noterete che anche di giorno preferirà stare su altri tipi di sedili che gli permettono di vedere in giro e rispondere agli stimoli dell’ambiente che lo circonda.
Per la nanna sarà il momento di metterlo in una culla con le sponde alte, dove avrete avuto cura di mettere un buon paracolpi così da evitare che il piccolo, muovendosi, sbatta sulle spondine del letto.
Molte mamme, approfittano delle ruote, che tutte le culle hanno, per spostarla nella propria camera…sarebbe molto meglio non cedere alla tentazione e cominciare ad abituarsi a lasciare il bimbo nella propria stanza.
Per la vostra tranquillità potrete installare un baby monitor che vi permetterà di sentire il bambino respirare e controllare quando si sveglia. Per le più ansiose esistono dei baby monitor dotati di una tavoletta che va posta sotto il materasso e che, oltre a trasmettere i suoni, percepisce e controlla il respiro del bambino, emettendo un suono se questo di ferma.
Le posizioni giuste per dormire
Per quanto riguarda le posizioni da far assumere al piccolo durante la nanna, i pediatri raccomandano di mettere i bambini a dormire a pancia in su per prevenire la sindrome di Sids, tristemente nota come “morte in culla”. La temperatura ideale dell’ambiente è di circa 20 gradi e non è consigliato coprire troppo il piccolo che è comunque sempre ben vestito con le tutine ed i body.
Ovviamente in estate starà a voi controllare che non ci sia l’aria condizionata che lo colpisca o che raffreddi troppo la stanza.
Infine, evitate il più possibile di far dormire il bambino nel vostro letto, non solo per evitare che prenda brutte abitudini, ma anche perché c’è sempre il rischio che nel sonno venga schiacciato e possa quindi farsi male.
Piccoli consigli che vi aiuteranno ad evitare cattive abitudini che po icon gli anni saranno difficili da eliminare. Allo stesso modo siate inflessibili se notate che il piccolo vuole sempre starvi in braccio. abituatelo poco per volta ad allontanarsi da voi e ad essere più autonomo.