Ieri, 14 Giugno 2023, presso il Duomo di Milano, è stato il giorno dell’ultimo saluto a Silvi Berlusconi, un uomo che ha segnato la storia poltica, sociale, economica, del nostro paese. In tantissimi hanno voluto partecipare alle esequie. Lo hanno fatto in 2.200 all’interno della cattedrale, in 9 mila al di fuori, attraverso i maxi schermi.
Il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, stavolta non ha condotto la diretta dei funerali di Berlusconi, in quanto è stato, lui stesso, tra i presenti, nel Duomo. Proprio dal sagrato del luogo religioso in cui si sono tenute le esequie, Mentana si è collegato con lo studio per raccontare qualche aneddoto sulle ultime ore del leader di Forza Italia ed ex premier.
Mentana, direttore del TGLa7, ha riportato e parole del professor Alberto Zangrillo, medico di fiducia di Silvio Berlusconi e direttore delle terapie intensive generale e cardiochirurgica del San Raffaele, che, fino all’ultimo, ha cercato di salvarlo dal tragico epilogo: “Mi è stato fatto capire che fino all’ultimo, quello che noi vedevamo anche dalle ultime foto e ci sembrava una persona purtroppo molto vicina all’atto finale, ancora lavorava. E poi questo l’ho chiesto ad Alberto Zangrillo, che è sempre stato il suo medico curante anche negli altri momenti difficili, lui non si è mai reso conto che stava rischiando quello che poi è accaduto”.
Il legame di Zangrillo con Silvio Berlusconi, durava da oltre 30 anni e fu don Luigi Verzè, fondatore dell’ospedale, a farli conoscere. Sul sito dell’ospedale San Raffaele, è riportato tutto il curriculum vitae di Zangrillo, dalla laurea in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1983, alla specializzazione, tre anni dopo, in Anestesia e Rianimazione, per poi proseguire in rilevanti centri europei quali il Queen Charlotte Hospital di Londra, l’Hospital de la Santa Creu Pau do Barcellona, il Cardio-thoracic Centre di Monaco di Montecarlo, l’Hetzer Deutsches Herzzentrum di Berlino e l’Ospedale San Raffaele.
Massimo Franco, notista politico del Corriere della Sera, dallo studio ha commentato: “Anche nella morte è stato fortunato, ha potuto vivere la vita pienamente fino alla fine”. Mentana, a quel punto, ha immediatamente risposto: “Sì, se l’è vissuta fino in fondo. Poi parliamoci chiaramente: chissà se quelle righe sull’Ucraina usciranno mai, sono ben diverse da quelle che molti di noi spererebbero di vedere nel dibattito pubblico italiano, sarebbero state sicuramente molto diverse da quelle spese dal presidente Mattarella in questi mesi. Ma testimoniano una grande forza vitale”.