"Vomitava e con formicolio al braccio ma per i medici era una contrattura". Sofja muore, parla il marito Stefano (2 / 2)

Sofja Rossi, una donna di 31 anni residente a Cassino è deceduta nei giorni scorsi a causa di gravi problemi di salute dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Qui la donna si era recata in preda ad alcuni fastidi.

Questi ultimi secondo i medici sarebbero stati causati da una contrattura muscolare. E invece la situazione era ben diversa. La donna vomitava e aveva un formicolio al braccio, e da quanto appreso erano sintomi di un infarto oppure di una dissezione dell’aorta. E sono adesso scattate le indagini.

Il marito Stefano non si dà pace e invoca giustizia. “Mi affido alla Procura di Cassino, so che è composta da magistrati perbene, ai quali stanno a cuore le sorti dei cittadini. Ma chiedo di andare oltre il singolo caso di Sofja. Perché la sua morte non resti vana, così come sono rimaste senza risposte quelle di altri giovani deceduti negli ultimi mesi. Serve una riflessione seria e, se necessario, un’indagine più ampia”- ha detto il marito della donna.

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La stessa prime di perdere i sensi lo chiamò affermando che le sue condizioni stessero rapidamente peggiorando. “Quando arrivò con l’ambulanza al pronto soccorso di Cassino, non mi fecero parlare. Non potei spiegare che mia moglie era allergica a certi farmaci. L’hanno portata dentro e mi hanno invitato ad aspettare fuori. Sentivo Sofja dire che non era un dolore normale. Le somministrarono degli antidolorifici. Sono rimasto con lei fino alle 7 del mattino. Il dolore si era attenuato, ma stava ancora male”- ha affermato Stefano.

“Chiedo giustizia. Non solo per mia moglie, ma per tutte le persone che meritano cure adeguate. Qualcuno deve iniziare ad accertare se vi siano stati errori, omissioni, o semplici sviste” – conclude l’uomo ancora provato per l’accaduto.