Il virus West Nile ha colpito duramente l’Italia nel 2025, registrando la sua prima vittima nel Lazio. Si tratta di una donna anziana di 82 anni, residente a Nerola, piccolo centro nella provincia di Roma, che ha perso la vita a causa delle complicazioni legate alla patologia. Il decesso è avvenuto presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, in provincia di Latina, dove la paziente era stata ricoverata nei giorni scorsi.
La signora Filomena Di Giovangiulio, nonostante l’età avanzata, non presentava particolari condizioni di salute pregresse che potessero aggravare il quadro clinico. Tuttavia, dopo essere stata punta presumibilmente tra il 10 e il 12 luglio durante un soggiorno nell’entroterra pontino, ha manifestato un rapido peggioramento.
Giunta al pronto soccorso con febbre alta e uno stato confusionale, è stata subito sottoposta a test specifici per individuare il virus West Nile, che ormai desta crescente preoccupazione nella regione. La diagnosi è stata confermata dall’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, centro di riferimento per le patologie infettive.
Nonostante la tempestività nell’identificazione del contagio, le condizioni della paziente erano ormai critiche, con complicazioni neurologiche gravi che hanno portato al triste esito. Oltre alla vittima, il Lazio conta al momento altri sei casi confermati di infezione da West Nile. Tutti sono stati rilevati nel territorio pontino, nelle città di Latina e nei comuni limitrofi di Priverno, Fondi e Cisterna.
Si tratta di contagi autoctoni, ovvero contratti direttamente nell’area, senza che vi sia stata importazione del virus da altre regioni italiane o dall’estero. In risposta all’emergenza, la Regione Lazio ha innalzato il livello di allerta, attivando una cabina di regia dedicata e intensificando le misure di prevenzione.