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In questi ultimi due anni abbiamo dovuto proteggere la nostra salute con dispositivi di protezione individuale, come mascherine e gel disinfettanti, questo per poterci difendere dall’infezione di Covid-19, causata appunto dal coronavirus Sars-CoV-2. Si tratta del primo coronavirus ad essere stato in grado di provocare una pandemia. Del Covid stiamo imparando a riconoscere i sintomi e anche a trovare delle cure: i recenti vaccini messi in commercio hanno attutito il numero di morti e decessi a causa di questa malattia.
In questi giorni sta preoccupando la comparsa in Europa e nell’Occidente in generale del cosiddetto vaiolo delle scimmie, malattia causata dal Monkeypox virus. Si tratta di una malattia che può sembrare anche simile ad una influenza ed è caratterizzata dalla comparsa di pustole e croste su varie parti del corpo. Secondo gli esperti però non c’è da preoccuparsi, anche perchè si tratterebbe di una malattia che si estingue da sola senza terapie specifiche e contro la quale si somministrano anche alcuni antivirali. Il tasso di mortalità del vaiolo delle scimmie è piuttosto basso rispetto al vaiolo umano. Ma c’è un’altra malattia che sta preoccupando in questi mesi le autorità sanitarie.
Virus potenzialmente letale
Negli scorsi mesi si è appreso dell’arrivo sul continente europeo della Febbre di Lassa, una malattia diffusa sopratutto in Africa, dove è endemica, che causa anche sintomi piuttosto gravi. Si tratta di una malattia generata da un arenavirus, noto anche con l’acronimi di LASV. Nell’80% dei casi il patogeno provoca sintomi da lievi a moderati.
Ci sono però pazienti, specialmente le persone più deboli o le donne in gravidanza, che possono anche sviluppare una sintomatologia grave che porta al decesso. Rischiano moltissimo le donne incinta, in cui è altissimo il rischio di aborto. La patologia si trasmette attraverso il contatto con oggetti contaminati da feci e urine di roditori positivi, oltre che con i fluidi corporei delle persone contagiate.
Nel Regno Unito negli scorsi mesi sono stati riscontrati tre casi positivi: i pazienti erano di ritorno da un viaggio in Africa Occidentale, dove forte è la presenza di roditori delle specie Mastomys natalensis, Mastomys erythroleucus e Hylomyscus pamfi, i quali a volte si introducono anche nelle abitazioni. Questi animali sono i principali portato del virus della Febbre di Lassa. Uno dei tre pazienti ha purtroppo perso la vita, in quanto ha contratto una malattia grave.