Diciamolo subito, anche per tranquillizzare voi lettori e soprattutto chi di voi vende oggetti su queste piattaforme: vendere su Vinted o Wallapop non è assolutamente un reato, anzi, pò rappresentare per molto un ottimo modo di guadagnare.
Ma c’è appunto il nodo sanzioni, che dipende da una cosa semplicissima. Sappiamo che nel nostro Paese, e non solo, ogni guadagno va dichiarato alle autorità , in questo caso va dichiarato in Italia all’Agenzia delle Entrate. I guadagni per essere dichiarati devono superare una certa somma.
Infatti con la normativa introdotta dal Governo il 1° gennaio 2023 tutte le piattaforme di vendita online incluse quindi Vinted, Wallapop e anche eBay devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i guadagni effettuati dai rispettivi utenti. Chi supera una certa soglia e non dichiara i guadagni sarà chiamato a pagare una multa.
La direttiva Dac7 del 2021, che obbliga tutte le piattaforme di vendita online a comunicare i dati di vendita degli utenti, ha quindi coinvolto anche il nostro Paese. In caso si effettuino 30 vendite l’anno o si superino i 2.000 euro di guadagno tale cifra deve essere comunica all’Agenzia delle Entrate compilando un modulo contenente i dati del venditore, quindi nome e cognome, eventuale ragione sociale si si tratta di una azienda, codice fiscale o partiva IVA.
La comunicazione dei dati deve avvenire entro il 31 dicembre di ogni anno. Inoltre il venditore deve verificare di persona se nel suo caso c’è l’obbligo di aprire una partita IVA che come si va aperta ogni qualvolta si hanno dei guadagni importanti ogni anno.
In Italia l’apertura di partita Iva è obbligatoria quando le vendite non sono sporadiche e non abituali. Se l’attività di vendita è continuativa e supera i 5.000 euro l’anno il venditore su tali piattaforme è tenuto ad aprire una partita IVA recandosi presso la Camera di Commercio della sua provincia.