Vincenzo Lanni, parla la vedova di una vittima del 2015: le parole scioccanti (2 / 2)

E’ ancora sconvolta la signora Kadijia, che ricorda con sgomento quanto vissuto quasi un decennio fa. Le sue parole sono eloquenti: “Quando ho sentito dell’accaduto a Milano, ho subito pensato che potesse essere ancora lui”. Il nome di Vincenzo Lanni, l’uomo che ieri ha colpito  alla schiena Anna Laura Valsecchi in piazza Gae Aulenti, le ha fatto tornare alla mente un incubo mai del tutto sopito.

Era il 20 agosto 2015 quando Novelli, allora pensionato, venne colpito alle spalle con una lunga lama da cucina mentre camminava per le vie di Bergamo. “All’inizio non aveva nemmeno capito cosa fosse successo — racconta la moglie al Corriere della Sera —. Pensava fosse una fitta alla schiena, ha continuato a camminare fino alla biblioteca. Ma lì è crollato”.

A salvarlo fu un medico presente sul posto, che riuscì a salvarlo prima del ricovero d’urgenza alla clinica Gavazzeni. Lanni, all’epoca, aveva già colpito un altro anziano, Antonio Castelletti, poche ore prima. Il suo modo di agire era lo stesso di oggi. Luigi Novelli sopravvisse, ma quell’episodio lo segnò profondamente.

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“Non è più uscito di casa”, Kadijia ricorda come il marito fosse rimasto profondamente scosso dall’episodio, tanto da non essere più uscito di casa per un lungo periodo. Quell’episodio l’ha segnato nel profondo e, due anni dopo, si è spento. Durante il processo, Lanni venne riconosciuto affetto da disturbo schizoide della personalità, ma fu comunque condannato a otto anni di reclusione e a tre in una struttura psichiatrica.

Dopo aver scontato la pena, era stato accolto in una comunità di reinserimento, la 4Exodus, da cui però era stato allontanato per cattiva condotta. La struttura aveva offerto assistenza per un percorso terapeutico, ma l’uomo aveva deciso di “allontanarsi volontariamente”, come spiegano i responsabili. “Una persona così disturbata non può essere lasciata libera di girare per strada“, ripete ancora Kadijia, che ricorda con rammarico il marito scomparso.