​Una vincita milionaria al Superenalotto si è trasformata in una complessa disputa legale per una coppia in fase di separazione. Un impiegato 51enne originario di Caserta ha vinto oltre 88 milioni di euro con una giocata da tre euro effettuata durante una trasferta di lavoro a Roma, nel quartiere Giustiniana.
L’uomo, sopraffatto dall’emozione, ha confidato la vincita alla sorella tramite messaggi su WhatsApp. La moglie, già sospettosa per una presunta relazione extraconiugale e avendo assoldato un investigatore privato nei mesi precedenti, ha intercettato per caso la conversazione e ha deciso di agire immediatamente.
Nonostante le pratiche di separazione fossero già in corso, al momento dell’estrazione i due erano ancora legalmente sposati e in regime di comunione dei beni. Pertanto, la donna ha avanzato richieste legali per ottenere la metà della vincita, pari a circa 44 milioni di euro, o in alternativa un mantenimento mensile di 5.000 euro.
L’avvocato della donna sostiene che, secondo la giurisprudenza, le vincite alle lotterie nazionali rientrano nel patrimonio comune dei coniugi. D’altro canto, il legale del vincitore afferma che l’uomo aveva già lasciato il tetto coniugale sei mesi prima e che la separazione era stata concordata verbalmente, sostenendo che la vincita rappresenta un evento personale successivo alla fine effettiva del matrimonio. ​
L’uomo, inizialmente intenzionato a non rivelare nulla alla moglie proprio per paura di eventuali richieste, ha commesso l’errore di lasciare il cellulare incustodito. Questa vicenda solleva interrogativi sul trattamento legale delle vincite alle lotterie in caso di separazione. Intanto cresce la curiosità su questo caso e sulla decisione del tribunale.​ Sarà costretto a dividere la vincita con l’ex consorte?
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