Vince 368mila euro ma la Rai non lo paga: il motivo (2 / 2)

La Rai, per ora, ha deciso di congelare il montepremi, in attesa di novità. Questo è quanto riportato sul sito dell’autorevole Il Messaggero che ha illustrato dettagliatamente ai suoi numerosissimi lettori come stanno le cose e il motivo alla base della decisione della rete. Dario Di Maio, originario della città di Terracina, è uno dei concorrenti che hanno vinto di più nella storia della trasmissione e la sua è stata una mega vittoria, in quanto si è aggiudicato “formalmente” e non ancora “materialmente” 368 mila euro.

La Rai non può consegnare la vincita per un serio motivo, non certo per una sua non ottemperanza. Il Messaggero ha fatto sapere che Dario “avesse un procedimento penale in corso che non aveva dichiarato”. Così facendo, il concorrente, impeccabile nel gioco, non avrebbe rispettato le condizioni di partecipazione al game show. Di Maio è un imputato a Latina e il suo caso è stato segnalato proprio da chi  ha denunciato questa vicenda.

La vicenda dovrà essere risolta tra le aule del tribunale e sembra più complessa del previsto poiché, da un alto, il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione a Di Mario, mentre dall’altro colui che ha presentato denuncia contro il concorrente di Terracina, avrebbe presentato ricorso. Tutto ora è rimesso nelle mani del gip cui spetta la parola definitiva.

Sul sito Latinaquotidiano.it è riportata la nota dell’avvocato Antonino Castorina: “Si dibatteva sull’opposizione all’archiviazione con la richiesta di prosecuzione delle indagini presentata dall’Avvocato del signor Di Mario, il Castorina appunto, del Foro di Reggio Calabria, legale del Dott. Giovanni Stefanelli in merito alla richiesta di archiviazione del Pm nei confronti del Dott. Dario Di Mario di Terracina difeso dell’Avv. Silvia Siciliano del Foro di Latina”

La nota, alla fine, dice che Di Maio ha omesso di dichiarare alla Rai la pendenza di un processo per il quale risultava esercitata già l’azione penale nei suoi confronti. Questo ha comportato, come conseguenza, che l’emittente televisiva ha sospeso il pagamento del premio, “ritenendo ingiustificate le deduzioni dello stesso sulla mancata contezza del procedimento”. La parola definita è rimessa al gip che si sta occupando del caso, la dottoressa Monica Ciancio.