Rexal Ford, ritenuto il colpevole del delitto della donna e della neonata, rinvenute prive di vita in Villa Pamphili, il 20 maggio, agli uomini della volante, intervenuti a Campo de’ Fiori, intorno alle 22, dopo aver ricevuto la segnalazione riguardante un uomo ubriaco che litigava animatamente con una donna, ha fatto delle rivelazioni.
In particolare questa, che riprendiamo dal Corriere: «Siamo turisti americani, lei è mia figlia», riferendosi alla piccola che era con loro. Lo vedete nella foto di Chi l’ha visto, con una ferita al capo procuratasi con una caduta. Ford parla italiano, e da’ il nome alla moglie che poi non corrisponderà a quanto da lui detto, in quanto non ci sono riscontri negli archivi statunitensi. Questa è la prima di una lunga serie di indizi e di bugie che hanno portato all’arresto dell’uomo, per il delitto della piccola e forse anche della donna, considerando le modalità di occultamento del corpo e il fatto che non abbia in alcun modo allertato i soccorritori.
L’identità di lei non troverà poi riscontri negli archivi Usa ed è il primo di una lunga serie di falsi indizi disseminati nelle quattro settimane romane dal 46enne arrestato ieri per il delitto della piccola e il forte sospetto che abbia anche tolto la vita alla donna, visto come è stato occultato il ce e l’assenza di ogni richiesta di soccorso.
La poliziotta, istintivamente, gli ha scattato una foto col cellulare e la stessa cosa ha fatto anche un ristoratore che ha girato la foto a Chi l’ha visto. Il 30 maggio, dunque dieci giorni dopo il primo episodio, la scena del litigio con la donna, si ripete al mercato di via San Silverio, dietro San Pietro. Il 3 giugno, la donna è ancora viva, ma due giorni dopo, il 5 giugno, il46enne riappare con la sola bambina e un trolley in un albergo di Largo Argentina. Viene fermato e non risulta registrato nella struttura, al punto da chiamare la volante della polizia, con dentro proprio la stessa poliziotta che lo aveva fermato a Campo de Fiori. Questa gli ha chiesto dove fosse sua moglie e Ford ha risposto: «Mia moglie è partita».
I sospetti si sono sempre più ristretti su di lui e rafforzati con diversi testimoni che, quando il caso è divenuto di dominio pubblico, si sono fatti avanti, sino all’arresto. Ora, però, tanti sono gli interrogativi che dovranno essere fugati, tra cui quello relativo alla sua disponibilità economica, all’abilità nel far perdere le tracce e il sospetto che si muovesse di nascosto anche prima del delitto, tipo nelle mense dei poveri, a villa Pamphili, per nasconder ealtri affari.