Stratus è la sottovariante di Omicron ricombinante, più diffusa al momento, ragion per cui l’attenzione degli esperti è concentrata proprio su di essa, in quanto è stato individuato un aumento dei casi in diverse aree. I sintomi con cui la Stratus si manifesta non sono molto differenti rispetto alle altre infezioni sostenute da altre sottovarianti in circolazione.
La sottovariante si manifesta con raucedine e/o mal di gola, a volte anche molto forte, congestione nasale, rinorrea, tosse, febbre, lieve o moderata cefalea, dolori muscolari e/o articolari, forte stanchezza e in alcuni casi nausea e/o diarrea.
C’è però un sintomo che contraddistingue questa variante ed è proprio il mal di gola “alla lametta”, in inglese “razor Blade sore throat”. Il mal di gola è trafittivo, dunque davvero molto fastidioso, compromettendo la quotidianità poiché attanaglia il contagiato. Senza ombra di dubbio, specialmente nei primi giorni dell’infezione, il fastidio c’è ed è consistente!
Ma quando è il caso di non perdere tempo? Gli esperti invitano a contattare tempestivamente il medico o il 118 in presenza di sintomi come difficoltà respiratorie, dolore toracico persistente, febbre alta che non si abbassa oltre 3-4 giorni, in presenza di segni di disidratazione (bocca molto secca, vertigini, confusione soprattutto nei soggetti anziani), e quando si ha una saturazione di ossigeno minore al 95%. In presenza di questi sintomi è opportuno eseguire un tampone rapido o molecolare per vedere se si ha il Covid.
È consigliabile ridurre i contatti nei primi 5 giorni dall’esordio dei sintomi, soprattutto con soggetti fragili come anziani e immunodepressi. Regole di buon senso e comportamentali fanno il resto, quindi occorre indossare le mascherine FFP2 se si frequentano ambienti affollati o sanitari o se si hanno i sintomi sopra menzionati, arieggiare gli ambienti, assicurarsi di igienizzare frequentemente le mani. I medici consigliano, inoltre, di stare a riposo, idratandosi e osservando le indicazioni del medico su come comportarsi e quali terapie farmacologiche adottare.