Variante Eris, in oltre la metà dei casi è il primo sintomo (1 / 2)

Variante Eris, in oltre la metà dei casi è il primo sintomo

Pensavamo di essercene sbarazzati per sempre, ma purtroppo non è ancora così. Come ormai ogni inverno da qualche anno a questa parte, il Covid si è riaffacciato ancora una volta alle porte degli italiani. L’ennesima variante, denominata Eris, è infatti arrivata provocando un aumento dei contagi.

In queste settimane nel nostro Paese si sta assistendo purtroppo ad una recrudescenza dei contagi, e anche all’aumento dei ricoveri, anche se ovviamente siamo ben lontani dai numeri degli anni scorsi. Sebbene il Covid oggi sia trattato alla stregua di una influenza è bene sapere che la sua pericolosità è ancora molta.

Ovviamente ci sono i vaccini che ci hanno aiutato, e che ci stanno ancora aiutando, a tenere a bada l’infezione in questione. Sicuramente il Covid oggi si sa come curarlo a differenza dei primi mesi del 2020, quando appunto la patologia ha fatto la sua prima comparsa in tutto il mondo.

Oggi non ci sono più i lockdown o le zone rosse, si è liberi di circolare e di andare dove si vuole, anche se bisogna sempre fare moltissima attenzione e se si è in condizioni di affollamento è ancora buona norma utilizzare la mascherina, che molto spesso può salvare dalle infezioni virali e non solo dal Covid.

Come dicevamo la variante Eris è attualmente attenzionata dalla comunità scientifica proprio perchè sta provocando un aumento dei contagi in tutto il mondo, anche se sembra che la sua pericolisità e contagiosità non sia diversa dalla variante Omicron, di cui tale mutazione è una sottovariante.

Nella prossima pagina andremo a vedere quali sono i sintomi più comuni della variante Eris e quindi quando preoccuparsi. Uno su tutti dovrebbe già farvi insospettire se lo avete.