Valentina Paradiso e Stefano Ranucci continuano a far parlare gli internauti che non hanno proprio digerito l’apertura della busta. Tra i tanti telespettatori che hanno voluto dire la loro, Chiara Ferragni e Fedez, che hanno commentato: “Per noi lui la tossicità fatta persona”. Il gesto simbolico alla base del programma, quello dell’apertura della busta, significa contrattare, trovare compromessi, capirsi, empatizzare, ricominciare.
Nonostante siano trascorsi giorni dalla messa in onda del programma, registrato mesi fa, le polemiche non si arrestano. Il caso Stefano–Valentina ha innescato un fortissimo clamore mediatico. Non solo l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, ma anche la ong Differenza Donna ha fatto sentire fortemente la sua voce, segnalando la puntata del 7 gennaio scorso, condotta da Maria De Filippi, all’Agcom, che ha la competenza di valutare la violazione dei principi legislativi e regolamentari riguardanti la corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di informazione e intrattenimento, sollecitando anche l’esercizio dei poteri sanzionatori.
La ong gestisce dal luglio 2020 il 1522, il Numero nazionale antiviolenza e antistalking di pubblica, attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri. Differenza Donna ha sottolineato: “La trasmissione, infatti, ha divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice”. Il dito è puntato contro la conduttrice De Filippi che taceva mentre si parlava delle violenze in una coppia.
Alla fine, la stessa ong ha detto: “Ciò per noi è molto grave in quanto ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico, quale è quello di un programma di prima serata del sabato, trattamenti inaccettabili che configurano – conclude l’associazione – se abitualmente riprodotti nelle relazioni, reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale”. Insomma, il caso è tutt’altro che chiuso, avendo indignato davvero tutti coloro che si battono contro i pregiudizi e ogni forma di violenza fisica e verbale. In tutto questo scenario, non dimentichiamoci di chi lavora per C’è posta per te, ininterrottamente, per consegnare la posta ai destinatari, che è esposto a grossi imprevisti (e rischi).
La postina Chiara Carcano ha raccontato che una persona che ha ricevuto la lettera del programma, ha chiamato la polizia dopo averla vista sotto casa sua. Chiara si è trovata ad affrontare i poliziotti che sono tempestivamente giunti sul posto, per cercare di capire cosa stesse succedendo e riportare, giustamente, l’ordine. Inevitabile, in quel frangente, l’arrivo di curiosi, di vicini desiderosi di capire a cosa fosse legato l’intervento delle forze dell’ordine. Chiara non ha nascosto l’imbarazzo di quei momenti che ricorda ancora oggi. Per fortuna gli stessi poliziotti hanno sedato l’ira del destinatario e tutto si è concluso positivamente ma, di certo, l’ansia è stata tanta ed è perfettamente comprensibile quanto il suo lavoro di postina, ritenuto ” facile” da chi non lo fa, la esponga a imprevisti decisamente forti.