Vaiolo delle scimmie, la scoperta mette i brividi: la notizia poco fa (2 / 2)

Pur non volendo creare allarmismi, quello che è stato scoperto di recente, che si è rapidamente diffuso, mette i brividi. Premettendo che il vaiolo delle scimmie è una rara malattia infettiva virale, diffusasi soprattutto nei paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale, essa viene chiamata così perché fu osservata per la prima volta nel 1958 nelle scimmie di laboratorio.

Con lo scorrere degli anni e le continue ricerche scientifiche, si è scoperto che il virus può essere trasmesso agli esseri umani dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto come sangue o morsi. il primo caso è stato riscontrato in un uomo rientrato da un viaggio in Nigeria e, col passar del tempo, i casi si sono diffusi in Australia, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti e Italia.

Ma arriviamo alla clamorosa notizia: il vaiolo delle scimmie in Europa potrebbe essersi diffuso nel corso di una mega festa chiamata Maspalomas Pride by Freedom, tenutasi nell’omonima località spagnola di Gran Canaria. Si tratta di una festa a cui hanno partecipato 80 mila persone,  che si è tenuta quest’anno dal 5 al 15 maggio.

Si tratta di un party Lgbt e proprio al suo interno, secondo le ultime scoperte degli scienziati, sarebbero avvenuti i primi contagi e i primi focolai.   Il virus si diffonde principalmente con contatti interpersonali di tipo stretto, ma anche attraverso le vie respiratorie.  Ricordiamo che il contagio può avvenire tramite il contatto con fluidi corporei e goccioline respiratorie di persone infette con cute lesa, occhi naso o bocca.

Ma le modalità di contagio possono essere anche diverse, come, per esempio, attraverso il contatto prolungato con gli oggetti contaminati di persone infette, come indumenti, lenzuola e asciugamani. Secondo Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani, la quarantena per il vaiolo delle scimmie non serve. Infatti, ha dichiarato, “deve essere isolato solamente chi è malato: bisogna andare avanti con l’innovazione, la nostra sanità deve essere capace di andare avanti, altrimenti è il Medioevo”. Per Vaia non vi è alcuna esigenza di “corsa al vaccino, dato che il fenomeno è contenuto e di lieve entità, e la letalità è veramente bassa e legata a problemi principalmente immunitari.