“Mi restano pochi mesi di vita”. Queste le parole raggelanti con cui il 49enne ha racchiuso il suo stato di salute. E’ consapevole, Dave, che non gli resterà molto tempo su questa terra e questo per una diagnosi tardiva, giunta dopo una diagnosi errata.
Dave Whitford ha iniziato a vomitare ed è stato travolto da fortissime vertigini, per la prima volta, mentre era seduto in giardino. Con lo scorrere delle ore, no notando miglioramenti, i suoi familiari hanno reputato saggio e doveroso portarlo in ospedale per l’effettuazione di accertamenti sul suo improvviso malessere. I medici che lo hanno “visitato”, gli hanno detto che si trattava di un’infezione all’orecchio, provocata da una puntura d’insetto.
Insomma, per i medici che lo hanno preso in cura, non si trattava di nulla di preoccupante, ma di una semplice puntura d’insetto che sarebbe guarita con la somministrazione di cortisonici. Il suo caso, riportato dall’autorevole Indipendent e poi ripreso dalle testate di tutto il mondo, era, in realtà, molto più complesso. Quella diagnosi, liquidata in fretta e furia, nascondeva un serio problema di salute.
La protuberanza al cranio, addebitata ad una puntura d’insetto, non solo non è andata via, ma si è accresciuta dimensionalmente, al punto che i medici hanno deciso di rimuoverla chirurgicamente. In quel caso, dall’effettuazione dell’esame istologico del tessuto prelevato, è emersa una sconcertante realtà, ossia la vera diagnosi: quella di tumore al cervello, incurabile. Parliamo di un cancro che non lascia scampo.
“Ti restano tra i 12 e i 18 mesi di vita”. Queste le parole che Dave si è sentito pronunciare e che lo hanno letteralmente devastato. L’uomo, appresa l’agghiacciante diagnosi, si è lasciato andare ad un pianto a dirotto. Purtroppo è condannato ad un destino crudele e, sapendo che gli resta poco da vivere, ha deciso di realizzare i suoi sogni nel cassetto prima che sia troppo tardi. Dave desidera viaggiare e conoscere tutti gli Stati Uniti e ha organizzato una festa per il suo 50esimo compleanno, che sarà il prossimo maggio), in anticipo, per paura che il brutto male se lo porti via prima di quel giorno. La sua sua famiglia gli è accanto e lo assiste sino a quando Dio vorrà.