Va al pronto soccorso per un semplice bruciore di stomaco ma poco dopo muore (2 / 2)

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Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale un uomo è morto dopo aver passato circa 200 ore in ospedale. L’uomo avvertiva quello che sembrava essere un mal di stomaco, ma la situazione si è rivelata poi molto più complessa. I fatti sono avvenuti lo scorso 17 febbraio.

Siamo nel Pronto Soccorso del Countess of Chester Hospital, nel Regno Unito, dove il 47enne Danny Johnston si era recato con sintomi molto seri, tra i quali vomito con sangue. In un primo momento i sanitari hanno pensato che potesse trattarsi di un’ulcera.

“È andato a fare una radiografia il 14 gennaio e poi mentre stava uscendo è svenuto. A quel punto non stava molto bene. Siamo andati al pronto soccorso quando Danny ha detto che voleva fare una flebo, prendere i farmaci e andare a casa. Questo era il piano” – così ha spiegato la moglie Charlene ai giornali britannici, in particolare al Mirror.

Quando invece a febbraio i due sono tornati in ospedale, l’infermiera del Pronto Soccorso ha spiegato che la diagnosi dell’uomo fosse ben peggiore, e che il 47enne avesse appunto un cancro. La moglie di Danny ha detto di essere rimasta scioccata nel sentire che il cancro era apparentemente elencato nelle cartelle cliniche di Danny nel novembre 2022.

Danny ha lasciato dunque sua moglie e i suoi due figli. La comunità locale è ancora sconvolta da questo lutto che nessuno si sarebbe mai aspettato. “Non credo che accettasse che fosse terminale. Pensava che avrebbe avuto almeno altri 10 anni” – queste le parole di Charlene. Nel frattempo dall’ospedale fanno sapere di aver avviato tutte le indagini necessarie a fare luce sulla vicenda. “Sappiamo che la famiglia del paziente è preoccupata per le cure che abbiamo fornito e la nostra comunicazione con loro. Siamo spiacenti che questa sia stata la loro esperienza e che i nostri servizi non siano stati all’altezza agli elevati standard che ci siamo prefissati. Stiamo indagando attivamente sulla loro denuncia” – questo il comunicato del Countess of Chester Hospital.